La Fossa della Bufara è uno dei luoghi più misteriosi di Custonaci, provincia di Trapani. Secondo alcuni fu un meteorite a scavare questa enorme voragine, per altri addirittura una navicella aliena… ma qual è la verità? Scopriamola insieme.
Ci sono luoghi della Sicilia ricchi di fascino, che accrescono la loro fama anche grazie alle storie che vi sorgono intorno. Tra questi rientra sicuramente un particolare cratere che si incontra percorrendo la statale che da Trapani porta a San Vito lo Capo.
All’altezza della frazione di Assieni, nel comune di Custonaci, ci si imbatte in un’enorme voragine dalla forma circolare, con le pareti a strapiombo. La chiamano la Fossa della Bufara e, da molti anni, è al centro di un interessante dibattito, a metà tra scienza e leggenda (o fantascienza). Volete sapere perché?
Secondo alcuni a creare questa grande fossa sarebbe stato un meteorite. Per altri (probabilmente un po’ più fantasiosi), si sarebbe trattato di una navicella aliena. In realtà la scienza ha una sua spiegazione (sicuramente più semplice).
Una cosa, però, bisogna dirla. Guardando la fossa, proprio non si può fare a meno di pensare all’impatto di uno spaventoso meteorite. I meteoriti sono ciò che resta di un meteoroide (cioè un “piccolo” asteroide) entrato in collisione con la Terra. Che possa avvenire un contatto con la Terra è molto raro, perché la maggior parte di essi si disintegra in aria.
Tutti i frammenti di meteorite sono stati individuati e catalogati in un database mondiale. Nell’elenco non è presente quello di Custonaci, quindi per la scienza non ci sono tracce di impatti avvenuti in questa zona. E qui, dunque, entra in gioco la spiegazione degli studiosi sulla Fossa Bufara.
Ad avere creato il cratere di Custonaci, nel corso dei millenni, sarebbe stata l’erosione dell’acqua proveniente da vari ruscelli. Il crollo delle pareti, dunque, sarebbe un normale processo geofisico. Si tratterebbe, dunque, di una formazione geologica carsica, nota come “dolina”.
Prima che decidiate di armarvi di scarpe comodo e partire, vi diciamo subito che una visita alla Fossa della Bufara non è semplice. Il terreno è accidentato e non mancano le sterpaglie. All’interno c’è una fitta vegetazione autoctona. Vi si trovano anche calciruditi e brecce, fossili spugne e di piccoli esseri viventi marini. Insomma, c’è davvero tanti materiali per gli appassionati di storia, ma anche di geologia.