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Un mistero avvolto nel fascino della storia collega la Sicilia al Piemonte. Una foto d’epoca scattata a fine Ottocento, probabilmente a Palermo, è stata ritrovata in un mercatino di Vico Forte, un paese del Cuneese.

A colpire è il soggetto ritratto: una donna vestita di nero dal piglio aristocratico, un ritrovamento ha scatenato l’interesse dell’associazione culturale piemontese “Il Domani Aps“, che ha deciso di lanciare un appello agli storici e agli appassionati siciliani per identificare i protagonisti dello scatto.

La fotografia, accompagnata dallo scatto di un bambino, è firmata dal fotografo palermitano Giovanni Fiorenza, attivo tra il 1883 e il 1905 in via Bandiera, nel quartiere Pizzuto di Palermo, e presenta dettagli che suggeriscono l’appartenenza a un’epoca storica ben definita.

Il tipo di carta utilizzata, una stampa all’albumina tipica della seconda metà dell’Ottocento, e il cartoncino nero con bordi dorati che incornicia l’immagine rimandano inequivocabilmente alla Palermo post-unitaria.

Fiorenza, noto per i suoi ritratti, tra cui uno del giovane Luigi Pirandello, rappresenta un legame diretto con la cultura siciliana dell’epoca. Tuttavia, il mistero resta: chi è la donna immortalata nello scatto?

Gli indizi storici e geografici

La storia della foto intreccia percorsi inaspettati tra Palermo e il Piemonte. A pochi chilometri da Vico Forte si trova il monastero di Beinette, un tempo residenza estiva di Antonio Starabba, marchese di Rudinì, sindaco di Palermo e primo ministro d’Italia.

Sua figlia Alessandra, nota per la relazione con Gabriele D’Annunzio, potrebbe avere un ruolo nella vicenda? Gli abiti eleganti e la postura aristocratica della donna ritratta suggeriscono un collegamento con la nobiltà dell’epoca, ma non vi sono certezze.

Le due fotografie ritrovate — quella della donna e quella del bambino — erano custodite nello stesso faldone, alimentando l’ipotesi che siano opera dello stesso autore. Nonostante l’assenza di firme nella seconda foto, i materiali e lo stile confermano una probabile origine comune. “È fondamentale che questi volti non cadano nell’oblio”, dichiara Cristian Olivero, presidente de “Il Domani Aps”. “Speriamo che qualcuno possa riconoscere i soggetti e aiutarci a riportare questi reperti alla loro terra d’origine”.

L’associazione “Il Domani Aps” ha deciso di restituire queste fotografie alla Sicilia, qualora si riuscisse a identificarne i soggetti. Un gesto simbolico che mira a valorizzare la memoria storica e il legame tra Nord e Sud Italia.

Un mistero che affascina e invita alla riflessione: chi è la donna in nero? Una nobildonna siciliana? Una figura legata al marchese di Rudinì? Solo il tempo e la collaborazione di storici e appassionati potranno svelare questo enigma dal sapore ottocentesco.

Foto TGR

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