Fumare in gravidanza provoca danni al bambino che permangono dopo la nascita

Tra i tanti danni del fumo, questo forse è il più terriible: fumare in gravidanza potrebbe avere effetti a lungo termine sul cervello del bebè, effetti che persistono anche dopo la nascita manifestandosi con anomalie nelle connessioni nervose formate nell'età dello sviluppo. È quanto suggerito da uno studio su animali i cui risultati sono apparsi sulla rivista "Nature Neuroscience".

Secondo Marina Picciotto, che ha condotto lo studio alla Yale University, la scoperta potrebbe spiegare perché i bambini le cui mamme hanno fumato in gravidanza sono più inclini a manifestare disturbi di attenzione e iperattività. Picciotto ha visto che topolini esposti a nicotina durante lo sviluppo fetale presentano il malfunzionamento di un gene importante per la formazione di sinapsi e connessioni nervose durante l'età dello sviluppo.

Come controprova la scienziata ha alterato questo stesso gene nel cervello di topolini mai esposti a nicotina, e visto che così facendo si riproducono gli stessi difetti neurali visibili nei topolini che in età prenatale avevano "respirato" la nicotina. Questi topolini, peraltro, mostrano disturbi comportamentali assimilabili a quelli dei bambini con deficit di attenzione e iperattività, malattia già associata in precedenti studi al fumo in gravidanza.

Fausto Rossi