Non soltanto le parole della madre, che invita a "non odiare" (leggi qui). Al funerale di Noemi Durini sono rimaste impresse le parole del vescovo della diocesi di Ugento, monsignor Vito Angiuli: "Ora che i fatti sono in via di accertamento e la triste verità si è fatta strada, la comunità cristiana si rivolge innanzitutto a voi, cari genitori e familiari di Noemi. Sì, vi comprendiamo. Sappiamo che in un momento tragico come questo è difficile tenere a freno il rancore e l'amarezza. Il lutto può generare torpore e stordimento, ricerca affannosa nei ricordi e nella memoria di ogni piccolo tratto della persona amata, desiderio di incontrarla nuovamente nei luoghi che frequentava".
Il vescovo poi ha aggiunto: "È possibile, forse, nutrire sentimenti di astio e di risentimento nei riguardi di chi ha portato via troppo presto vostra figlia. È difficile elaborare il lutto di una figlia morta ancora adolescente, in un'età così giovane. È un evento destabilizzante e devastante. Vanno in frantumi il futuro, i sogni, i progetti. Muore una parte della vostra vita".
Ha parlato anche Rocco Pagliara, sindaco di Specchia: "Dove eravamo noi quando Noemi aveva bisogno di aiuto? Ce lo siamo chiesto mille volte. Perché non abbiamo capito? Perché non abbiamo saputo? Perché non siamo intervenuti quando si poteva fare qualcosa? Io credo che ognuno di noi si sia posto questo interrogativo. Perdonaci Noemi se ti abbiamo lasciato sola, se quando nella bellezza della spensieratezza dei tuoi 16 anni non abbiamo capito il tuo bisogno di aiuto. La morte di Noemi non può e non deve essere una morte inutile. Noemi ci ha lasciato una grande responsabilità: quella di lottare per lei, di chiedere giustizia per lei ma soprattutto quella di non permettere mai più che una donna, una madre, una figlia subisca un'azione violenta di qualsiasi genere".