Fra gli scogli lavici della costa ionica della Sicilia è possibile scorgere alcune storiche costruzioni. Castelli, torri, fortezze e garitte sono entrati a far parte del paesaggio, con la loro storia che ci porta indietro nel tempo. Oggi vogliamo fare tappa ad Acireale, per conoscere la Garitta di Santa Tecla (Garitta di Scalo Pennisi). Le garitte erano molto diffuse in età medievale e moderna. Erano costruite per proteggere una sentinella e consentirle di presidiare i luoghi, con un’ampia visuale dell’orizzonte. Nel corso della dominazione spagnola in Sicilia, ne vennero costruite molte: pensate che se ne contano ancora oltre duecento. Erano un vero e proprio sistema difensivo e di avvistamento e potevano comunicare tra di loro, grazie a segnali luminosi e di fumo. Basta questa piccola introduzione per comprendere l’importanza della Garitta che si trova a Santa Tecla, indubbiamente una delle più suggestive della Sicilia. Ecco cosa la rende unica.
La torre ha una pianta quadrata, di 3 metri per lato, ed è alta circa 6 metri. La copertura è a piramide, con volta a vela, ed è sormontata da una sfera di basalto. È anche decorata con quattro merli agli angoli. Da notare anche la presenza di intonaco rossastro sul tetto e di due piccole finestre nella parte settentrionale. Il vano interno è spoglio. Secondo le cronache del tempo, il pirata Luccialì sarebbe sbarcato proprio qui il 3 maggio del 1582, al comando di sette galee e trecento uomini, conquistando la Garitta di Santa Tecla. Foto di Andrea Calì