Il gelsomino fa subito pensare alla Sicilia. Il suo profumo, il candore dei fiori, il verde intenso delle foglie: tutto richiama alla memoria l’isola. Questa pianta rampicante cresce anche in modo spontaneo in diverse parti dell’isola, dove ha trovato una perfetta casa. In realtà, le sue origini sono lontane dalla nostra terra. Proviene, infatti, dalla penisola araba, dal sud della Persia e dal Corno d’Africa.
Nel corso dei secoli, le popolazioni arabe lo portarono anche nel Mediterraneo, in Sicilia e in Spagna. Una leggenda narra anche che a portare il gelsomino in Italia fu Cosimo I De’ Medici, detto “Gran Diavolo”, nel 1500. Cosimo, innamorato di questo fiore al punto da volerlo solo per sé, ordinò ai suoi giardinieri di non regalarne a nessuno e di riprodurlo in molti esemplari.
I giardinieri eseguirono l’ordine, ma un giorno uno di loro ne regalò un rametto alla sua fidanzata. Volendolo fare durare di più, la giovane lo piantò nella terra, quindi il rametto rimase verde a lungo e in seguito mise nuovi fiori.
Il gelsomino ha un meraviglioso profumo e diverse proprietà. Ha dimostrato di essere un blando sedativo, capace di aiutare il riposo e calmare gli stati mentali agitati, agendo dunque da antistress. È in gradi di lenire la tosse e i problemi respiratori, ma anche proprietà analgesiche e antispasmodiche. Possiede, inoltre capacità antiossidanti, poiché contiene flavonoidi: contrasta dunque l’invecchiamento, poiché contrasta i radicali liberi responsabili dell’invecchiamento cellulare.
Con il nome gelsomino si indica per lo più il Jasminun Officinalis, o gelsomino comune. Secondo gli esperti, un vero gelsomino siciliano è il Jasminum Fruticans, unica specie spontanea nel continente europeo. Questo è originario di un’area che va dall’Asia Minore alla penisola indiana. È legato da sempre all’idea di amore puro e incondizionato e alla figura della Madonna.