Si torna a parlare della vicenda di Valentina Pilato, la mamma che gettò la figlia appena nata in un cassonetto, il 24 novembre del 2014, a Palermo. Il procuratore generale Emanuele Ravaglioli ha chiesto alla corte d'assise d'appello la condanna a 21 anni di carcere per la donna. La corte d'appello del capoluogo aveva deciso di risentire tutti i consulenti e i periti che si sono pronunciati sull'imputata nel primo grado di giudizio (la Pilato era stata assolta, poiché incapace di intendere e volere). La prossima decisione arriverà il 26 giugno.
Valentina Pilato ha tre figli: dopo il trasferimento del marito in Friuli, nell'Esercito, aveva lasciato Palermo, trasferendosi in un piccolo paesino di provincia. Il giorno prima del parto, era tornata a Palermo con un volo, anche perché – ha detto – non sapeva di essere al nono mese, ma pensava di essere al settimo. Avrebbe nascosto la gravidanza anche al marito, perché sapeva non sarebbe stata ben accetta: glielo avrebbe detto dopo.