Quanto valgono i gettoni d'oro con cui vengono pagate le vincite dei concorsi a premi della Rai? La scorsa primavera l'inchiesta di Sigfrido Ranucci su "Report" aveva smosso le acque con un'inchiesta senza precedenti: pesantissime le ombre sulla Zecca dello Stato e su Banca Etruria, che fornisce le monete a viale Mazzini. A far scoppiare il pandemonio è una signora: dopo aver vinto un concorso a premi, si accorge che il gettone della Zecca non è così puro come la Rai vuole far credere. A dispetto del contratto sottoscritto a viale Mazzini, mancano infatti 5 grammi per chilo.
Come ricostruisce il "Corriere della Sera", "i premi non possono essere corrisposti in denaro: ecco perché i gettoni d’oro. Ma ai vincitori è concesso comunque di avere soldi contanti anziché il metallo prezioso, purché si completi un insensato circolo vizioso. Formalmente il vincitore riceve i gettoni coniati, del valore della vincita detratte le tasse, l’iva, il costo del conio e la perdita fisiologica della fusione. A quel punto li rivende alla Zecca allo stesso prezzo, da cui però viene detratta una seconda volta la perdita fisiologica e il costo della fusione".
Questa trafila, portata alla luce proprio da Report, è alquanto controversa. Anche perché durante questo assurdo processo il vincitore del gioco a premi non tocca mai con mano i gettoni d'oro vinti. Tanto che nessuno può realmente dire se siano stati effettivamente coniati e fusi in un secondo momento. Tra l'altro i vertici Rai da decenni acquistano i gettoni d'oro senza fare alcuna gara. Parte così un esposto in procura dei vertici del Poligrafico.
"L’ipotesi è frode in pubblica fornitura. Dal 2012 alla data della messa in onda della nostra puntata, cioè aprile scorso, si sarebbe fatta pagare dalla Rai 20 milioni di euro per prestazioni mai effettuate e oltre 700 mila euro da quei vincitori che hanno optato per il controvalore in denaro", spiega Report. Da allora qualcosa è cambiato: i nuovi amministratori del Poligrafico hanno deciso di comprare l'oro facendo una gara pubblica. Ma a vincere è lo stesso fornitore di sempre: Banca Etruria.
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