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Gianni Bella oggi: “Dopo l’ictus non ho voce, ma sono grato alla vita per esserci ancora”

Gianni Bella si è raccontato, approfondendo anche com’è la sua vita oggi, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Il compositore e cantante siciliano, da 14 anni, è senza voce a causa di un ictus: la voce che ha risposto alle domande del giornalista Renato Franco è quella della figlia Chiara, che ne ha tradotto i pensieri in parole.

Parlando con la testata, l’artista ha ripercorso parecchie tappe della sua carriera, cominciando naturalmente dalle collaborazioni con la sorella, Marcella Bella, per la quale ha scritto molti brani. Ha anche raggiunto il successo come solista, vincendo ad esempio il Festivalbar nel 1976, con “Non si può morire dentro”).

Gianni Bella si è dedicato più alla composizione che al canto, stando dietro le quinte: “Sono un timido, un emotivo – ha rivelato -. Sono del segno dei Pesci, quindi penso di avere grande sensibilità e creatività, ma allo stesso tempo non sono mai stato un uomo da palcoscenico. Nella vita di tutti i giorni però ero l’opposto: facevo lo showman nelle serate, a cena, negli studi discografici. Mi piaceva fare battute, scherzare. Sul palco invece salivo e mi trasformavo: il piacere di essere lì non mi ha mai conquistato, non ero a mio agio”.

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Gianni Bella e Marcella Bella – Foto Instagram marcellabella.official

Nato a Catania, si è trasferito in provincia di Parma quando ha conosciuto la moglie Paola, ma la Sicilia è sempre rimasta nel suo cuore: “Della mia terra mantengo l’orgoglio: io sono uno che vuole sbagliare in proprio. E a Catania torno ogni febbraio per ringraziare Sant’Agata per avermi fatto la grazia di vivere”, ha sottolineato.

Dal passato al presente, Gianni Bella ha concluso raccontando com’è la sua vita oggi: “Vivo la malattia come una resa a quello che mi è capitato, ma sono felice e grato alla vita, sono contento di esserci ancora. Mi ha salvato il mio carattere sempre allegro e un po’ testardo. Certo il limite è la capacità di espressione, ma ho sviluppato una maggiore sensibilità verso le piccole cose, ho scoperto l’emozione della natura: guardo le rose in giardino, allungo lo sguardo al tramonto e sorrido per tanta bellezza”.

Redazione