Giardini Naxos cosa c’è da vedere e cosa fare in una delle località più affascinanti della provincia di Messina. Una meta ideale per le vacanze in Sicilia. Quali sono le spiagge più belle di Giardini e com’è il mare, i monumenti e i dintorni: tutti i consigli.
La provincia di Messina è ricca di mete perfette per le vacanze. Oggi facciamo tappa in una località turistica molto rinomata: fino agli Settanta era un tranquillo villaggio di pescatori ma, con il passare del tempo, è diventata una meta irrinunciabile dell’estate, grazie alle sue spiagge.
Ci troviamo a Giardini Naxos, un Comune in un territorio prevalentemente pianeggiante. Poco distante si trova un vero e proprio gioiellino siciliano: la celebre Taormina. Come avrete già intuito, in questa parte della nostra regione non mancano certo i luoghi spettacolari!
La cittadina sorge su una piccola baia, protetta da colline verdi, che scendono verso un mare cristallino. I colori del paesaggio vi conquisteranno al primo sguardo. Sebbene fino agli anni ’70 non fosse rinomata come è oggi, già in passato è stata culla di una grande civiltà.
Visitare Giardini Naxos è un’esperienza che vi consigliamo di fare. Sapete cosa c’è da vedere e com’è il mare? Se volete scoprire proprio tutto quello che c’è da conoscere, mettetevi comodi: si parte!
Per prima cosa, dobbiamo conoscere la storia di Giardini Naxos. Ogni viaggio che si rispetti, infatti, comincia proprio dal principio. Nel 734 a.C., nell’attuale collocazione della cittadina, i coloni calcidesi fondarono quello che è stato ritenuto per molto tempo il primo insediamento greco in Sicilia.
Alla nuova colonia venne attribuito il nome di Naxos, dall’omonima isola nel Mar Egeo. Durante la guerra del Peloponneso, Naxos si schierò con Atene, ma quando nel 413 a.C. la spedizione militare ateniese in Sicilia fallì, il tiranno siracusano Dionigi il Vecchio la fece radere al suolo.
Fece anche costruire sull’altura sovrastante Tauromenion (Taormina). Il territorio venne donato ai Siculi e gli abitanti furono venduti come schiavi. Il nome Naxos rimase anche in epoca romana.
Nel periodo bizantino sulle spoglie della colonia greca si formò un piccolo centro abitato, approdo strategico per la vicina Taormina. Il periodo di dominio arabo ha lasciato numerosi toponimi come quello del vicino fiume Alcantara o dello stesso Capo Schisò.
Durante il XV secolo nelle campagne adiacenti al centro abitato si diffuse la coltivazione della canna da zucchero e il paese iniziò ad essere militarmente protetto grazie alla costruzione di un torrione quadrangolare sull’estremità di Capo Schisò e all’ampliamento di un vecchio castello medievale.
Nel 1719 per il crescente numero di abitanti si formò la comunità parrocchiale intitolata a Maria Santissima della Raccomandata. Il primo gennaio del 1847 la località ottenne l’autonomia da Taormina. Dall’800 in poi nel territorio si svilupparono, oltre che la pesca, attività legate all’agricoltura, soprattutto di agrumi, all’artigianato in ferro battuto e in ceramica.
Le spiagge di Giardini Naxos sono tra le più belle spiagge della Sicilia. Qui, infatti, vi è una delle distese di sabbia più affascinanti del Mar Ionio. Chi sceglie di trascorrervi le vacanze, dunque, lo fa anzitutto per uno splendido mare.
La Spiaggia di Recanati è sicuramente la più famosa: è molto ampia e vi si alternano tratti di spiaggia libera e lidi attrezzati. Dato che i fondali sono dolcemente declinanti, è l’ideale per ogni tipo di nuotatore, inclusi i bimbi. Di sera questa stessa zona diventa fulcro della movida, con tanti locali.
Ovviamente non si tratta dell’unica spiaggia di Giardini Naxos. Molto bella è anche la Spiaggia di Schisò, con sabbia e vegetazione rigogliosa. La Spiaggia di Porticciolo Saia, invece, è nota per le sue piccole baie delimitate da rocce di natura lavica. Vi si possono trascorrere ore di relax sotto il sole.
Il simbolo di Giardini Naxos è la Nike realizzata da Carmelo Mendola nel 1965. Anche una semplice passeggiata lungo le viuzze del centro storico è l’ideale per conoscere meglio la cittadina. Tra i luoghi da visitare c’è il Castello di Schisò: abitato nel periodo normanno e spagnolo, fa oggi parte del complesso archeologico.
Nel sito archeologico ci sono i resti di edifici civili e religiosi del periodo romano e greco. Continuiamo il nostro giro, visitando tre chiese di Giardini Naxos: la chiesa Madre di Santa Maria Raccomandata, la chiesa di Santa Maria Immacolata e la chiesa di San Pancrazio.
Uno dei luoghi più simbolici di questa località è sicuramente la Porta di Naxos: è stata realizzata nel 2000 e rappresenta il gemellaggio con le Isole Cicladi. Immancabile, anche una tappa nei resti dell’antica città.
A Capo Schisò, infatti, si trovano i resti dell’antica Naxos. Gli scavi hanno portato alla luce tante testimonianze di ciò che la città era nel V secolo a.C. Aveva una pianta molto particolare, con linee rette che si intersecavano, formando dei piccoli blocchi in cui si trovavano le case dei coloni.
Proprio grazie alle attività di scavo, sono emerse in parte le mura originali. Scoperto in questa zona anche un santuario antico e molto importante: probabilmente era dedicato alla dea Afrodite.
La nostra visita termina nei dintorni di Giardini Naxos. La cittadina può essere punto di partenza e base per molte escursioni e gite. Potete raggiungere, ad esempio, Taormina o le Gole dell’Alcantara. Che dire, poi, della non troppo lontana Riviera dei Ciclopi? Già che ci siete, arrivate fino a sua maestà l’Etna, il celebre vulcano siciliano.
A poca distanza ci sono anche due suggestivi borghi, tra i più conosciuti della Sicilia. Il primo è Castelmola, arroccato su una rupe. Il secondo è Savoca, chiamato anche il borgo delle sette facce.
La maggior parte dei turisti, naturalmente, sceglie di andare in vacanza a Giardini Naxos in estate, principalmente per le spiagge e per organizzare escursioni in barca. Se ne avete la possibilità, vi consigliamo però di scegliere periodi meno affollati, in cui fa anche meno caldo. Al di là di luglio e agosto, dunque, che sono i mesi più richiesti, potrebbero essere una buona opzione settembre e giugno.