Forse non tutti lo sanno, ma alle pendici dell’Etna c’è un prezioso giardino. Si tratta dell’Orto Botanico di Ragalna (Giardino Nuova Gussonea), che si estende all’interno del demanio forestale Giovanni Saletti, proprio nel cuore del Parco. Il nome Nuova Gussonea è stato scelto in onore del noto studioso della flora sicula Giovanni Gussone.
Il giardino botanico “Gussonea” è sorto agli inizi del secolo scorso, ma è durato poco. La fondazione della Nuova Gussonea risale al 1981, grazie alla convenzione del 1979 fra la Direzione Generale delle Foreste della Regione Siciliana e l’Università degli Studi di Catania.
Il giardino botanico occupa una superficie di 10 ettari ricoperta da macchia mediterranea che comprende anche essenze tipiche dell’Etna.
L’orto botanico nasce per consentire di studiare, far conoscere e salvaguardare la flora e la vegetazione etnea e al suo interno è organizzato in modo che le differenti comunità vegetali siano distribuite come avviene in natura. In questo modo si riproducono in miniatura i paesaggi vulcanici e altri ambienti tipici della vegetazione siciliana.
Tra i settori di maggiore interesse ci sono la zona delle aiuole sperimentali, organizzate a fini didattico divulgativi, il vivaio per la riproduzione delle specie, con più di 3500 vasi, quasi 200 aiuole, diverse superfici laviche che ospitano la vegetazione pioniera, per lo studio della colonizzazione vegetale, una grotta lavica dedicata allo studio degli adattamenti dei vegetali alla diminuzione della luminosità, una collezione dendrologica ed alcuni impianti boschivi tra i più rappresentativi dell’ambiente etneo.
Le aree boschive rappresentano uno dei settori di maggiore fascino dell’intero giardino. Tra le specie che si possono ammirare ci sono Betula aetnensis, Fagus sylvatica , Quercus cerris, Quercus pubescens, Populus tremula, Quercus ilex. Interessanti anche le distese di Astragaletum siculi, tipici dell’alta montagna etnea, i grandi Pinus nigra laricio e l’Asplenium septentrionale, “manuzza” in siciliano, una felce proveniente dalla regione alpina, che prolifera all’interno di una cavità e che sull’Etna è piuttosto rara.
Ancora, degna di rilievo è la camomilla dell’Etna, Anthemis aetnensis, asteracea endemica di questo territorio.