La Sicilia ha davvero tanto da offrire. Così, in una terra di ricca di storia e tradizione, capita anche di imbattersi nel più grande museo all’aperto di arte contemporanea in Europa. Per vederlo, bisogna andare a Gibellina Nuova, nel Trapanese.
Qui, negli anni Ottanta, la località venne trasformata in un grande laboratorio a cielo aperto, in cui vennero riuniti i più grandi nomi del panorama artistico internazionale. L’amministrazione comunale promosse un progetto per creare una nuova anima della città, dopo il tragico terremoto del 1968. Così si iniziarono a vedere tante sculture colorate e strutture di ogni tipo e forma.
Tra di esse, una delle più famose è senza dubbio il Cretto di Alberto Burri. Per lasciare un ricordo del terremoto, l’artista volle ricoprire le rovine con un manto di cemento bianco.
L’ingresso del paese è caratterizzato dalla Stella d’Acciaio di Pietro Consagra, chiamata, appunto “Ingresso al Belice”. Nel cuore della città, in piazza del Municipio, si nota l’edificio progettato da Alberto e Giuseppe Samonà e Vittorio Gregotti, decorato con pannelli in ceramica di Carla Accardi.
Ancora, vi sono la Torre Civica di Alessandro Mendini, in cemento e ferro, e diverse macchine sceniche, alcune delle quali progettate da Arnaldo Pomodoro. Mimmo Rotella ha firmato l’Omaggio a Tommaso Campanella, mentre Nino Mustica è autore di una fontana.
Un’altra fontana, in marmo travertino, è opera di Andrea Cascella. Fausto Melotti ha firmato “Contrappunto”, una serie di sculture a grande scala, e “Sequenze”, insieme di lastre continue su tre diverse giaciture.
Il patrimonio del museo di arte contemporanea all’aperto più grande d’Europa non finisce qui.- Paolo Schiavocampo è autore di Una piazza per Gibellina, Turi Simeti di Impronta e Salvatore Messina di Tensioni. La chiesa Madre è ujna sfera incastonata in un cubo: è stata progettata da Ludovico Quaroni con Luisa Anversa e ha ricevuto il certificato di qualità dalla Regione Siciliana.
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