Giorgio La Pira chi era il politico e giurista italiano di origini siciliane. Biografia e carriera: dove è nato, cosa ha fatto nel corso della sua vita, il pensiero e gli insegnamenti. I riconoscimenti, il processo di beatificazione. Le tappe fondamentali della sua vita personale e professionale.
La Pira fu un apprezzato docente di diritto romano, tra i principali artefici della Carta Costituzionale, per tre volte sindaco di Firenze (1951-1957 e 1961-1965) e più volte deputato. Cattolico fervente, durante il suo mandato da primo cittadino venne soprannominato il “sindaco santo“. Già Servo di Dio, è stato dichiarato venerabile il 5 luglio 2018 da papa Francesco.
Biografia
Giorgio La Pira è nato a Pozzallo, in provincia di Ragusa, il 9 gennaio del 1904. È morto a Firenze, il 5 novembre del 1977. Terminata la scuola elementare, andò a studiare a Messina, presso uno zio materno, poi studiò ragioneria, conseguendo il diploma nel 1921. Superò anche l’esame di maturità classica a Palermo, scegliendo poi di proseguire con gli studi a Giurisprudenza. Lesse molto, condividendo le sue idee con il gruppo di amici di cui facevano parte anche Salvatore Quasimodo e Salvatore Pugliatti.
Si avvicinò al cattolicesimo, convertendosi in occasione della Pasqua del 1924, quindi divenne terziario domenicano già nel 1925 con il nome di Fra Raimondo, e anche terziario francescano. La Pira scelse di essere “libero apostolo del Signore”, come lui stesso si definì, cercando la sua missione nella società.
Nel 1926 si trasferì a Firenze, si laureò in Giurisprudenza e divenne professore supplente di Diritto Romano all’Università, assumendo la cattedra ordinaria nel 1933. Qualche anno più tardi, nel 1939, fondò la rivista “Principi”. Criticò il regime fascista che lo avverserà. Ricercato in seguito dalla polizia, fuggì prima nei pressi di Siena, poi a Roma. Tornò a Firenze nel 1944.
Politica
Nel 1946 Giorgio La Pira venne eletto all’Assemblea costituente, divenendo parte del nucleo centrale del “dossettismo“. Fondò l’associazione Civitas Humana con Giuseppe Dossetti e altri. Svolse un’opera apprezzata nell’ambito della “Commissione del 75”, soprattutto nella redazione dei Principi Fondamentali: l’attuale Art.2 della Costituzione venne modellato su una sua proposta iniziale.
L’articolo recita: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.
Venne eletto alla Camera dei Deputati nel 1948, quindi fu nominato sottosegretario al ministero del Lavoro e Previdenza sociale nel Governo De Gasperi. Nel 1951 Giorgio La Pira divenne sindaco di Firenze e lo fu per due mandati (1951-1957 e 1961-1965). Un anno dopo, cioè nel 1952, organizzò il primo Convegno Internazionale per la pace e la civiltà cristiana. Fu molto attivo per la promozione della pace e viagiò molto in tutto il mondo, dalla Russia al Vietnam.
Divenne nel 1967 presidente della Federazione Mondiale delle Città Unite, che usava lo slogan “Unire le città per unire le nazioni”. Più tardi fu tra i componenti del comitato promotore del referendum abrogativo della legge che nel 1970 introdusse in Italia il divorzio. Alle elezioni politiche del 1976 venne presentato come capolista dalla Democrazia Cristiana nella circoscrizione Firenze-Pistoia e venne eletto per la terza volta deputato.
Morte e beatificazione
Morì il 5 novembre del 1977, a causa di un’improvvisa emorragia cerebrale, a Firenze. Era già malato da tempo. Fu sepolto nel cimitero di Rifredi, accanto a monsignor Giulio Facibeni, suo amico personale. Le spoglie sono state traslate nel 2007 nella basilica di San Marco, della quale era parrocchiano.
La causa di beatificazione di Giorgio La Pira è stata avviata nel 1986, sotto Papa Giovanni Paolo II. Il 4 aprile del 2005 si è chiusa la fase diocesana della causa di beatificazione, al termine della quale i documenti sono stati inviati in Vaticano. Già Servo di Dio, il 5 luglio del 2018 venne dichiarato Venerabile da Papa Francesco. Nello stesso giorno il pontefice dichiara che sarà beato, dopo il riconoscimento di un miracolo attribuito all’intercessione di La Pira.