La storia di Giorgio Zammario, trevigiano di 32 anni, che ha scelto la Sicilia per produrre un gin con i prodotti del territorio. Ha lavorato per società internazionali e ha vissuto anche a Londra, ma aveva già la passione per questo distillato.
Il gin agricolo prodotto in Sicilia
Quello del gin agricolo è un trend abbastanza recente nel mondo dei distillati. La nostra Isola aggiunge materie uniche, nate da una biodiversità che ha pochi eguali al mondo.
Originario di Treviso, Zammario racconta a La Sicilia: «All’inizio mi ero innamorato dei fiori di zagara e ho provato a portarli a Londra per fare delle prove. Faccio una provetta, ottengo anche un prodotto “carino”, ma rimaneva un po’ aspro, non mi soddisfaceva, dovevo continuare a sperimentare».
In un primo momento ha messo il progetto da parte, poi con la sua famiglia, che produce vino fra Modica e Rosolini, ha comprato una proprietà sul Monte Renna. «In questa casa, chiusa per 50 anni, era crollato tutto, era rimasta in piedi solo la scala e poco più che i muri portanti, ma il posto è in un luogo incredibile».
Quindi aggiunge: «Il territorio siciliano è di una bellezza incredibile e lo dico sia da “adottato” che da esterno. C’è una natura che è una delizia, un mare divino, ha un equilibrio spettacolare fra delicatezza e asperità. Sarà questo vento d’Africa che soffia sempre, sarà la natura, saranno i siciliani stessi, che rendono l’isola qualcosa di unico, valorizzare questo territorio per me è qualcosa di meraviglioso».
Tra i prodotti usati, ci sono carruba, mandarini, nepitella ed erbe spontanee. Il valore aggiunto è proprio quel “Made in Sicily”, conferma Giorgio Zammario. Nella distilleria di Giovi a Fondachello (Messina) produce due tipologie di gin: “London dry” (mandorla e carruba) e “Dry” (mandarino e altre 10 spezie), per circa 10mila bottiglie l’anno.
«Questo gin è figlio della biodiversità dei monti Iblei, anzi è figlio della Sicilia». Nella tenuta di Monte Renna sono state messe a dimora 250 piante di ginepro, destinate alla produzione di gin. «Non so se in un altro luogo avrei potuto ottenere lo stesso obiettivo. Alla fine quando penso a tornare a casa non penso al Veneto, penso alla Sicilia. Questa terra ha una una sua aria unica», conclude Zammario.