Quando si parla di nobildonne siciliane non si può fare a meno di ricordare la figura di Giulia Alliata di Montereale, Principessa di Gangi, splendida padrona di casa dei magnifici saloni di Palazzo Valguanera Gangi, immortalati nel film Il Gattopardo di Luchino di Visconti.
Nata a Palermo nell’ottobre 1888 dal principe Giovanni Alliata di Montereale e da Marianna Notarbartolo, Giulia fu dama di palazzo della regina e una delle donne più in vista nella Palermo di fin-de-siècle.
Il 9 aprile 1910 Giulia Alliata di Montereale sposò Giuseppe Mantegna e Mastrogiovanni, che aveva ereditato dal primo marito della nonna paterna, il titolo di principe di Gangi e lo storico palazzo in via Croce dei Vespri dove è custodito lo splendido ritratto fotografico e un dipinto realizzato dall’artista belga Jules Pierre Van Biesbroeck da cui emerge tutto il suo fascino e l’eleganza non convenzionali.
Il ritratto fotografico in bianco e nero mostra la giovane principessa con i lunghi capelli neri e un’espressione enigmatica, mentre il quadro raffigura la fanciulla con una lunga veste bianca, un elegante copricapo e molti gioielli.
Giulia Alliata di Montereale fu madre di tre figli (Stefania, Benedetto e Giovanni) e una donna di impareggiabile bellezza da molti considerata la principale rivale di Franco Florio.
Con i Florio fu anche imparentata. La sorella Annina Alliata di Montereale fu, infatti, la prima moglie di Vincenzo Florio jr, morta di colera due anni dopo le nozze celebratesi nel 1908, a soli 26 anni.
Giulia era una donna di grande carisma, dotata di una forte personalità e di grande generosità. La principessa fu crocerossina e si impegnò in numerose opere di beneficenza. Anche grazie a lei fu realizzato il progetto del medico Giovanni Di Cristina e nel 1922 fu aperto il sanatorio la Casa del Sole “Ignazio e Manfredi Lanza di Trabia”, dove venivano accolti bambini con diverse patologie.
Dama vicina al Duce, durante il periodo fascista la sua influenza crebbe in modo considerevole, ma si espose troppo “politicamente”, tanto da suscitare invidie e gelosie.
Nel 1929, Giulia rimase vedova a soli 41 anni, ma non si lasciò abbattere. Imprenditrice moderna e risoluta, la principessa ha saputo gestire con oculatezza i beni della sua famiglia, tra cui le celebri “Tonnare di Solanto” e altre proprietà agricole. Nel 1935 depositò anche il marchio di fabbrica del vino bianco “Rivo d’Oro”- principe di Gangi.
Nonostante le critiche, rimase una figura controversa e rispettata fino alla sua morte nel 1957. Giulia Alliata di Montereale incarna l’essenza della nobiltà siciliana: una donna capace di coniugare bellezza, potere e un profondo senso di responsabilità verso il prossimo. Le sue scelte di vita, spesso controcorrente, e il suo ruolo nell’aristocrazia palermitana la resero una figura emblematica del suo tempo.