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Da Bergamo a Palermo per studiare all’università. È ciò che ha fatto Giulia Trapletti, nonostante le perplessità di parenti e amici: con determinazione, è riuscita a seguire il suo intento di iscriversi alla triennale in Scienze politiche e delle relazioni internazionali all’Università degli Studi del capoluogo siciliano. La sua storia arriva a pochi giorni di distanza da quella di Claudio Carastro, un giovane originario di Paternò che, pur lavorando a Milano, ha scelto di laurearsi a Catania.

Entrambi i giovani hanno avuto in comune la voglia di investire su un percorso di studi in Sicilia e una migrazione in controtendenza, da Nord a Sud. Giulia, che si è appena laureata a Palermo con il massimo dei voti, racconta la sua avventura con orgoglio: “Non solo non me ne sono pentita – spiega – ma continuerò a Palermo anche il percorso magistrale iscrivendomi al corso in International Relations, curriculum interamente in inglese in International Trade”.

Quindi aggiunge: “Il mio sogno è di fare esperienze di tirocinio all’estero e, grazie agli accordi siglati dall’Università di Palermo con diversi paesi del mondo, questo è possibile. Ai miei coetanei consiglio di superare i pregiudizi e di analizzare l’offerta formativa dei vari atenei, sia del Nord che del Sud, in maniera imparziale. Liberandosi da inutili preconcetti, potranno rendersi conto che Unipa ha un’ottima offerta formativa. Inoltre, la città di Palermo possiede dei punti di forza legati alle bellezze paesaggistiche e monumentali del territorio e alle logiche fuori dal caro affitti che la rendono consigliabile rispetto a molte città del Nord”.

Giulia Trapletti
Giulia Trapletti

La famiglia di Giulia Trapletti aveva proprio espresso quei pregiudizi, che l’hanno portata ad avere un ripensamento e acquistare un biglietto per Praga. A Praga, però, non è rimasta, confermando di voler studiare a Palermo.

Palermo, “università al centro del Mediterraneo”

“Stiamo assistendo – sottolinea il rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Massimo Midiri – alla crescita della reputazione del nostro Ateneo che non è più legata ad un certo provincialismo ma all’idea di un’università al centro del Mediterraneo, proiettata all’internazionalizzazione. Sono tantissimi i contatti con i paesi stranieri che aprono a nuove prospettive di lavoro”.

“A questo si affianca una condizione di benessere legata anche ad un’attenzione verso i valori dell’inclusione, della tolleranza e dell’accoglienza tipici della città di Palermo. Sono questi tre concetti che bisogna far conoscere sempre di più per generare un meccanismo inverso rispetto alla tendenza a cui abbiamo assistito negli ultimi vent’anni: ragazzi del Sud che hanno alimentato gli affitti delle città del Nord. Oggi siamo nelle condizioni di poter dare un’offerta formativa di qualità supportata da condizioni di vita favorevoli”, conclude il rettore Midiri.

La vicenda di Giulia è ancora una piccola percentuale, rispetto al totale delle iscrizioni dell’Ateneo palermitano, ma si tratta di una incidenza in crescita. Nell’anno accademico 2023-2024 le prime tre province non siciliane nella classifica delle iscrizioni Unipa sono state Torino, Roma e Milano. Foto Unipa.

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