Chi è Giusy Vitale. Biografia: dove è nata, cosa ha fatto, di quali vicende di cronaca è protagonista. Quando ha iniziato a collaborare con la giustizia e perché? Cos’è successo nel 2021, le notizie recenti.
Il nome completo di Giusy Vitale è Giuseppa Vitale. Nasce a Partinico, in provincia di Palermo, nel 1972, quindi nel 2023 compie 51 anni. È sorella dei boss Leonardo Vitale, Michele Vitale e Vito Vitale e avrebbe assunto il comando del clan in assenza dei fratelli (in carcere o latitanti). È considerata una delle prime donne di mafia e a lei sono stati dedicati alcuni articoli anche dalla stampa internazionale, come la BBC. Nel corso di un’udienza del processo sugli omicidi di mafia degli anni Novanta, racconta di essersi pentita “per dare un futuro ai miei due bambini”.
“Mentre ero detenuta – racconta la collaboratrice di giustizia, sollecitata dalle domande del pm Francesco Del Bene e del presidente della IV Corte d’Assise di Palermo – mi portarono mio figlio, oggi dodicenne, in carcere. Aveva quasi sei anni e ricordo che mi chiese perché ero stata arrestata. In particolare mi disse: ”Mamma che cosa è l’associazione mafiosa? Io non seppi cosa rispondere. Lo presi in braccio, lo misi a sedere e tentai di dire qualcosa. Gli dissi che la mafia è una brutta cosa, e che quando sarebbe stato più grande avrei cercato di spiegare”.
Viene anche annunciato un film sulla storia. Tra i suoi racconti, rivela anche di aver vissuto per circa trent’anni come nel Medioevo: “Per me la vita era quella con i miei fratelli, per me era impossibile persino fare un confronto con le mie coetanee, non sapevo assolutamente come si potesse vivere in un altro modo”.
Nel 2021 è arrivata per lei un’accusa legata al traffico di stupefacenti. Nel mese di luglio del 2021 i carabinieri del Comando provinciale di Palermo e la Direzione Investigativa Antimafia eseguono un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 85 persone accusate a vario titolo di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di droga, reati in materia di armi, estorsione e corruzione.
63 persone vengono portate in carcere, 18 agli arresti domiciliari e 4 sottoposte a obblighi di dimora e presentazione alla polizia giudiziaria. Tra loro, anche Giusy Vitale. “Per i pm oggi sarebbe al centro di un grosso traffico di droga“, si legge su Open.online.
Ulteriori dettagli emergono anche da un articolo pubblicate da IlPost.it:
“Secondo le indagini, la famiglia di Partinico, alleata anche se in modo precario con altre famiglie palermitane (gli scontri tra famiglie sono continui, tanto che i carabinieri palermitani temono che si sia alla vigilia di una nuova guerra di mafia), faceva arrivare la cocaina in Sicilia grazie all’accordo con fornitori della ‘ndrangheta e del clan laziale dei Casamonica“.
“(…) Ma è, appunto, quello di Giusy Vitale il nome importante di questa inchiesta. Perché, come capo di una famiglia mafiosa, è rappresentante, assieme ad altre, di un cambio storico ormai avvenuto nelle organizzazioni criminali, mafia e ‘ndrangheta soprattutto (nella Camorra le donne avevano ruolo di leadership già prima). Le donne non sono più relegate al ruolo di postine tra carcerati e affiliati in libertà. Né sono solo madri che educano i figli “all’omertà mafiosa”. E non sono più neppure semplici protagoniste di accordi tra clan”.