Avete mai pensato a quanto ammontano gli errori del Fisco? I numeri parlano chiaro: tra il 2000 e il 2015, il 20,5% delle cartelle in carico a Equitalia sono state emesse per uno sbaglio dell’ente creditore. Una "svista" che vale qualcosa come 217 miliardi di euro, stando a quanto scrive l'Huffington Post.
L'ad di Equitalia, Ernesto Maria Ruffini, ha spiegato che dal 2006 a oggi "le riscossioni sono sensibilmente aumentate" arrivando ad una media annua di 7,7 miliardi di euro e che il 53% delle cartelle riscosse nel 2015 riguarda debiti sopra i 100 mila euro".
In dettaglio, "su un carico totale lordo affidato a Equitalia nel periodo dal 1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2015 che ammonta a 1.058 miliardi di euro, il 20,5% è stato annullato dagli stessi enti creditori, in quanto ritenuto indebito (cioè non dovuto dai contribuenti) a seguito di provvedimenti di autotutela da parte dei suddetti enticreditori o di decisioni dell'autorità giudiziaria".
In 15 anni ci sono stati "errori" per 217 miliardi di euro. Si tratta di cartelle poi annullate perché un giudice le ha giudicate illegittime o perché lo stesso ente creditore si è accorto per tempo di aver commesso uno sbaglio e ha rimediato annullando la cartella senza attendere la decisione di un giudice.
Spiega ancora l'Huffington Post: "Del totale di circa 217 miliardi di cartelle non dovute, e quindi annullate, 175 miliardi sono stati chiesti dall’Agenzia delle Entrate, 23,3 miliardi dall'Inps, circa 10 miliardi dall'Inail, 7,4 miliardi da altre amministrazioni".