Il Grano Timilia è un’antichissima varietà di grano duro, molto resistente e di facile coltivazione. In Sicilia ha da sempre trovato l’habitat ideale per crescere al meglio. Era arrivato quasi all’estinzione, a causa della sempre maggiore diffusione delle coltivazioni industriali di varietà limitate ad altissime rese. Dopo essere finito nel dimenticatoio, è stato recuperato, ottenendo il giusto riconoscimento per le sue caratteristiche. Veniva coltivato già nell’antica Grecia, con il nome di “trimenaios“, un’antica varietà di grano duro a ciclo breve. Prese piede in Sicilia perché è molto resistente e cresce bene in zone calde e aride. Era assai diffuso in molte aree del Mediterraneo, tra cui Portogallo, Nord Africa e Spagna. L’agronomo tedesco Hugo Werner, nel 1885, riportò alcune denominazioni del grano Timilia: in Spagna lo chiamavano “Tremesino”, a Napoli “Tumminia”, in Sicilia “Timilia” o “Tremelia”, in Germania “Dreimonatweizen” e in Francia “Trimenia de Sicile”. È noto anche come “grano dei tre mesi“, per la possibilità di essere seminato tardivamente. Si seminava solitamente a marzo sulle colline e a gennaio in prossimità del mare. Il suo punto di forza è la possibilità di crescere anche su terreni aridi e durante autunni piovosi.
In Sicilia il Timilia era ancora molto diffuso nel secolo scorso. Grazie alla sua capacità di adattamento, nella prima metà del secolo la coltivazione del biotipo ha raggiunto alti livelli. Il declino arrivò nella seconda metà del XX secolo, fino all’abbandono quasi totale. Oggi c’è una maggiore sensibilità verso i prodotti della tradizione, quelli legati al territorio, che consentono anche un tipo di coltivazione biologica. Così, soprattutto nelle aree di Trapani e Palermo, il grano Timilia ha trovato nuovo splendore. La farina si macina a pietra: è integrale e sana, poiché contiene molti oligoelementi del germe di grano e della crusca, oltre a un alto valore proteico e un basso indice di glutine. Perfetta per la panificazione, deve utilizzarsi in tempi relativamente brevi (circa 4 mesi), in modo da mantenere le sue qualità organolettiche e non ossidarsi. Un prodotto tipico è il celebre Pane Nero di Castelvetrano, un paesino della provincia di Trapani.
La farina di Timilia contiene molti oligoelementi del germe di grano e della crusca e presenta alto valore proteico e basso indice di glutine. È molto indicata per la panificazione, in aggiunta con altre semole siciliane. Va consumata in tempi relativamente brevi, cioè circa 4 mesi, per non perdere le sue qualità organolettiche. In seguito alla molitura, la farina di Timilia ha un colore grigiastro e diverso dalle farine commerciali. Da un po’ di tempo ormai, numerosi panifici della Sicilia hanno iniziato a proporre pane di Timilia, così come altri prodotti. La pizza fatta con questa farina è davvero deliziosa. Il pane di farina Timilia è profumato e ha un buon apporto nutrizionale. Grazie all’impiego del lievito naturale ha una lunga durata: si può conservare per alcuni giorni e rimane morbido e profumato.