Un luogo storico e scenografico a Siracusa.
- Riapre, dopo quasi 40 anni, la celebre Grotta dei Cordari di Siracusa.
- Per secoli ha custodito la tradizione della produzione delle corde a mano.
- Si trova all’interno della Latomia del Paradiso, nell’area monumentale della Neapolis.
A partire da oggi, lunedì 12 luglio 2021, riapre la celebre Grotta dei Cordari di Siracusa. Dopo quasi 40 anni torna dunque fruibile questo luogo storico all’interno della Neapolis. Qui, per tre secoli e fino al 1982, i siracusani hanno prodotto le corse secondo il tradizionale sistema della ruota a mano, agevolati dalla naturale umidità e dall’ampiezza del luogo, che gli permetteva di stendere le fibre vegetali e trasformarle in fili. La grotta è poco distante dall’Orecchio di Dionisio, all’interno della Latomia del Paradiso. Quest’area, sin dall’età greca, ha ospitato una cava di pietra ma anche una prigione. Come raccontano gli storici, in seguito è stata trasformata in giardino, diventando così un “paradiso” di alberi di aranci e limoni, tipici del paesaggio siciliano. Scopriamo qualcosa in più.
Come visitare la Grotta dei Cordari di Siracusa
«Restituire al mondo intero la fruizione di un luogo così potente e suggestivo è, per noi, motivo di orgoglio e grande soddisfazione», ha commentato Alberto Samonà, assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana. «Un ulteriore tassello – ha aggiunto – nella politica di recupero e riqualificazione dei parchi archeologici e dei luoghi della cultura non sempre facile e su cui stiamo orientando notevoli sforzi, nella consapevolezza che la valorizzazione del nostro immenso patrimonio culturale ci permette di guardare al futuro, consapevoli della nostra storia e della nostra identità». Ecco cosa rende unica la Grotta dei Cordari.
La Grotta è, ancora oggi, uno degli ambienti naturali più suggestivi della Sicilia. Presenta straordinari effetti scenografici: una successione di ampie “stanze” dalle tinte policrome, arricchita dalla vegetazione di muschi e capelvenere. Tutto questo crea singolari giochi di luce, tra pilastri e falsi pilastri amplificati dalla presenza di acqua, di carattere meteorologico o proveniente da alcune falde. Si vedono anche i segni lasciati nel tempo dalla punta dei picconi che in antico estraevano la pietra. Insieme alla Grotta dei Cordari torna ad essere visitabile anche l’adiacente Grotta del Salnitro: per prenotare, basta cliccare qui. Foto: Salvo Cannizzaro – CC Attribution-Share Alike 3.0 Unported.