La Grotta del Gelo è una grotta dell’Etna unica nel suo genere. Si caratterizza, infatti, per avere all’interno del ghiaccio perenne: una caratteristica, questa, che fa credere si tratti del ghiacciaio più meridionale d’Europa. La grotta ricade nel territorio di Randazzo (Catania) ed è ubicata a 2030 metri di altitudine.
Un tempo veniva utilizzata dai pastori per abbeverare le loro greggi ma poi, negli Settanta, è diventata meta di escursionisti, turisti, esperti e scienziati, grazie alla sua apertura e alla sua forma conica.
A originare la Grotta del Gelo, che è una galleria di scorrimento, fu una colata lavica, dopo un’eruzione iniziata nel luglio del 1614, protrattasi per oltre dieci anni. Il fenomeno che porta alla creazione di questo tipo di strutture è molto comune.
Le pareti e la superficie della colata, a contatto con l’atmosfera, raffreddano più velocemente della parte interna della colata lavica. Viene a crearsi quindi una sorta di canale coperto fatto di lava solidificata, all’interno del quale scorre il flusso lavico ancora incandescente.
Quando l’alimentazione della colata diminuisce, il livello del flusso lavico all’interno si abbassa sempre più, lasciando una struttura cava definita appunto “galleria di scorrimento”.
Non sempre queste strutture sono di facile individuazione, in quanto solo crolli della volta possono rivelarne la presenza. In estate la grotta è facilmente accessibile, nonostante siano necessarie 5 ore di cammino per raggiungerla. In inverno il suo ingresso è spesso nascosto dalla neve, che lo copre totalmente.
Anche nei periodi più caldi, al suo interno la temperatura non sale mai sopra i -6 °C , mentre nella parte più prossima all’imboccatura viene influenzata dagli agenti atmosferici esterni.
Il percorso più semplice parte dalla “strada mare-neve” dell’Etna, presso Linguaglossa all’altezza dei rifugi Brunek/Ragabo. Da qui occorre percorrere i primi 5 km della pista altomontana dell’Etna, una comoda strada sterrata percorribile anche in bicicletta che conduce alla caserma Pitarrona nel comune di Castiglione di Sicilia.
Questo primo tratto non presenta particolari pendenze. Giunti al bivio per il rifugio Timpa Rossa, occorre abbandonare la strada sterrata e iniziare una lunga salita sulla lava grezza, su un tracciato segnalato da torrette di pietra, bastoni piantati sul terreno e qualche spruzzo di vernice.
Questo secondo tratto è molto più impegnativo del primo e presenta un dislivello di oltre 400 metri su un percorso di circa 5 km, ovvero l’8% di pendenza media. Complessivamente, si tratta dunque di circa 10 km con un dislivello di circa 550 metri (pendenza media circa 5,5%).