Una grotta siciliana da scoprire.
- La Grotta Grattara è un vero e proprio gioiello della natura.
- Si trova a circa 300 metri dall’abitato di Gratteri (Palermo), alle estreme falde del Pizzo di Pilo, a oltre mille metri d’altitudine.
- Da qui si abbraccia un panorama indescrivibile.
Continua il nostro viaggio alla ricerca delle meraviglie naturalistiche della Sicilia. Stavolta ci fermiamo a Gratteri, un piccolo centro in provincia di Palermo, per scoprire un luogo in cui la natura regna sovrana. La Grotta Grattara è alle falde del Pizzo di Pilo, a un’altitudine di oltre 1000 metri. In merito a questo particolarissimo luogo, il Passafiume ha scritto: “c’è un cratere di pietra, posto al centro della grotta foggiata con splendida arte naturale; questo masso ha nella parte interna una conca di sedici piedi di altezza e dieci di larghezza, la cui sommità è vuota come un cratere formato dallo stillicidio perenne delle acque”.
All’esterno, sono ben visibili alcuni cornicioni (inaccessibili), in cui crescono spontaneamente elce e pistacchio selvatico. Le rondini hanno trovato un perfetto habitat per nidificare. Nel corso dell’inverno, le pecore pascolano pacifiche nei dintorni e spesso trovano rifugio dentro la grotta, soprattutto quando soffia forte il vento. Per accedere alla fonte c’è una piccola gradinata naturale, creata dai piedi dell’uomo nel corso dei millenni. Alla Grotta Grattara si accede dal pianoro di San Nicola, lungo un sentiero sinuoso, ma abbastanza praticabile. Si passa in mezzo a una pineta, fino al piccolo massiccio denominato “lazzu di vuoi” e da lì, lungo un piccolo tratto pianeggiante, si arriva alla grotta. Questo luogo è parte integrante della storia e del folklore di Gratteri, perché nella leggenda è qui che risiede la befana: si narra che “a vecchia strina” scenda dai comignoli delle case dei gratteresi una volta l’anno, a riempire le calze di doni.
Visitare la Grotta Grattare è un’ottima occasione per scoprire Gratteri. Questo piccolo centro delle Madonie sovrasta panoramicamente la costa tirrenica dall’alto della regione geografica montana posta a sud-ovest di Cefalù. Diverse ipotesi sono state avanzate sull’origine del nome. Secondo Maurolico “la città di Gratteri, vicina a Cefalù, prese il nome dal monte chiamato Cratos”. Cratos o Craton sarebbe dunque il toponimo attribuito ai locali rilievi montuosi. In alternativa il nome potrebbe derivare dal Crati, il torrente che scendendo da Pizzo Dipilo attraversa l’abitato.
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