Il governo italiano ha detto sì ai droni americani pronti a partire dalla base siciliana di Sigonella per missioni anti-Isis in Libia ed è subito esplosa la polemica politica. L'accordo siglato impegna l'Italia ad autorizzare tempestivamente la missione di fronte alla richiesta del comando militare statunitense, ma si potrà agire solo "in caso di pericolo" per difendere civili e militari che sono sul campo.
Le incursioni cominceranno tra sette giorni, ma le ricognizioni sono iniziate già da un mese: l'autorizzazione ai droni americani, tuttavia, avverrà caso per caso e non ci saranno militari italiani sul campo. Il tema fa discutere in Parlamento: le opposizioni, infatti, lamentano che i minitri degli Esteri e della Difesa avrebbero già dovuto fornire preventivamente tutte le informazioni del caso.
Matteo Renzi ha spiegato che "sono ore decisive per il governo in Libia: la priorità è diplomatica". Le autorizzazioni al decollo dei droni "sono caso per caso: se si tratta di fare operazioni contro terroristi e potenziali attentatori Isis c'è uno stretto rapporto con i nostri alleati e siamo in grande sintonia".