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PALERMO – È stato condannato a tre anni e due mesi di reclusione per stalking, con rito abbreviato, per le continue e pressanti attenzioni su una collega. A raccontare la vicenda che vede protagonista Casimiro Di Carlo, ex impiegato comunale, è PalermoToday: l'uomo non si sarebbe fermato neanche davanti ai divieti di avvicinamento e di dimora in città, né dopo un periodo di reclusione e neppure di fronte al licenziamento. La donna, una quarantenne, l'avrebbe ritrovato anche in ufficio o appostato sotto casa, al punto da avere paura ad uscire da sola. Di recente, l'uomo sarebbe stato trovato con due coltelli, davanti il luogo in cui lavora lei. 

La vicenda avrebbe avuto inizio diversi anni fa, nel 2006: i due lavoravano a Palazzo Ziino e, in seguito alle pressanti attenzioni, la donna avrebbe chiesto ai superiori di farlo trasferire. Contro di lui sarebbero stati aperti anche alcuni procedimenti disciplinari e, nel 2010, si era arrivati al licenziamento. L'imputato aveva continuato a presentarsi e appostarsi sotto casa della donna. Di Carlo era stato anche recluso, perché aveva violato il divieto di avvicinamento alla donna e quello di dimora nel capoluogo siciliano. Nel 2013, appena tornato libero, avrebbe ricominciato a perseguitarla. Il processo nato dalla denuncia della vittima si è consluso con la condanna.