Nuove scoperte nell’area archeologica di Halaesa Arconidea a Tusa. La quinta campagna di scavi condotta dall’Università di Palermo, in collaborazione con il Parco Archeologico di Tindari e il Comune, ha riportato alla luce due vani con pavimento a mosaico, un cortile con ali porticate e i resti di un grande impianto termale.
Il ritrovamento, conferma che questo impianto termale è un unicum in Sicilia, sia per il ricco apparato decorativo sia per le dimensioni, pari a circa 800 mq, tra le più grandi dell’Isola. Gli scavi hanno inoltre rivelato un complesso monumentale, finora sconosciuto, con un reticolo di strade e un nuovo tratto di fortificazioni che contribuirà a ridefinire l’assetto urbanistico della città ellenistica e romana.
Domenico Targia, direttore ad interim del Parco archeologico di Tindari, ha sottolineato l’importanza dei ritrovamenti, annunciando che il sito sarà oggetto di interventi di restauro e messa in sicurezza per garantirne la valorizzazione e fruizione.
Halaesa Arconidea (che oggi conosciamo come Tusa) vanta una storia molto antica. Fu una delle prime città siciliane ad allearsi con Roma durante la Prima guerra punica, ottenendo vantaggi e privilegi. Dopo la conquista di Siracusa, entrò a far parte delle cinque “civitates liberae et immunes”, godendo dell’esenzione dalla decima agricola e di autonomia politica e giuridica.
In età repubblicana divenne un importante centro economico e commerciale, ottenendo lo status di municipium prima della morte di Augusto, e rimase prospera anche durante l’età imperiale.