Lo zerbino con il logo del negozio è da considerarsi una pubblicità e quindi bisogna pagare l’imposta pubblicitaria. Succede a Modena, in Emilia-Romagna, dove il Comune sta inviando agli esercenti delle cartelle esattoriali relative agli zerbini d’ingresso. Lo scrive "Il Sole 24 Ore". Secondo Confesercenti Moden,a molti operatori del centro hanno ricevuto dall’Ica, la società che per conto del Comune riscuote le imposte legate alla pubblicità, cartelle da saldare quanto prima, relative a forme pubblicitarie non dichiarate o non regolamentari.
Tra quelle non dichiarate ce n'è anche una relativa al nome dell’attività apposto sugli zerbini: secondo l’Ica sarebbe una forma pubblicitaria. "Non volevamo crederci, ma è tutto vero. Con questa imposta sullo zerbino siamo in pieno clima da tassa sul macinato di ottocentesca memoria", dice Mauro Salvatori, presidente Confesercenti Area di Modena.
La Confesercenti locale auspica "la rapida eliminazione di quella che, a tutti gli effetti, risulta
una gabella del 21esimo secolo: ingiusta, ridicola e bizzarra. Per contro è forte invece la preoccupazione e non da oggi sulle modalità di accertamento da parte di Ica delle presunte irregolarità", aggiunge Mauro Salvatori.