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Igor Scalisi Palminteri realizza tre nuove opere a Pollina (Palermo), distribuite tra la parte montana del paese e la zona di Finale, vicino al mare, che raccontano e celebrano la storia, la cultura, le tradizioni e i valori del territorio e di cittadini e di cittadine. Si tratta di un trittico, che racconta storie diverse: il filo conduttore è l’ispirazione trasmessa dal paesaggio eterogeneo e dalla sua comunità

“Ho trovato una comunità desiderosa di prendersi cura degli spazi pubblici, orgogliosa delle proprie radici – afferma Igor Scalisi Palminteri – Due zone, il paese di Pollina e quella di Finale, dislocate in aree geografiche diverse di uno stesso Comune, con due paesaggi urbani, montagna e mare, tra loro differenti. Ho cercato, con sensibilità, di ascoltare le esigenze di questa comunità, abbiamo dipinto tre muri che in qualche modo tracciano tre primi passi verso il suo racconto”.

I tre murales, già completati e visibili al pubblico, sono stati finanziati dall’amministrazione comunale e sono dedicati a figure e tematiche di grande rilevanza: “Il primo – spiega Igor Scalisi Palminteri – è dedicato a Padre Pino Puglisi. Mi ha sempre colpito in lui il racconto di tanti che ricordano come, quando si insediò a Brancaccio, una delle prime cose che fece, osservando i bambini, fu tracciare e disegnare, insieme ai suoi volontari, le linee di un campo di calcio su un marciapiede dove giocavano i bambini. Un meraviglioso urbanista in questo caso, don Pino: partendo da un’esigenza, quella dei più piccoli, ha realizzato uno spazio pubblico, lo ha costruito insieme alla comunità e ai bambini e alle bambine. Ho voluto raccontarlo in questo dipinto: dietro alla sua immagine campeggia questo campo di calcio con bambini che giocano – dice l’autore – Una storia semplice di grande cura, una presa in carico della comunità infantile di Brancaccio, che in qualche modo ha attratto, allontanandoli, i più piccoli e le più piccole da strade pericolose”.  

Foto Costante La Bruna per VediPalermo

Il secondo muro raffigura San Giuliano, Patrono di Pollina e guida spirituale per tutti i cittadini, realizzato in centro: “Con questo muro arriviamo alle radici del paese, perché San Giuliano non rappresenta solo la fede o la religione, ma anche la tradizione della comunità. Dipingere San Giuliano, in qualche modo è stato come dipingere un parente degli abitanti di Pollina”.

Foto Costante La Bruna per VediPalermo

Il terzo muro, ‘Sogna‘, è dedicato al mondo dell’ infanzia e degli adolescenti che hanno la capacità di sognare, di immaginarsi in un altro luogo e in un’altra condizione rispetto a quella in cui si trovano: “‘Sogna’ è dedicato anche al mare e a chi, grazie al mare, trova una nuova possibilità di vita – spiega l’autore – C’è un bambino in bilico su una barca, su quest’ acqua cheta, quasi in controluce, con dietro quella che è un’alba e non un tramonto. Sta a noi saperlo comprendere, perché l’alba e il tramonto non sempre si possono distinguere in un dipinto o in uno scatto fotografico. Questo giovane, all’alba della sua vita, ha intrapreso un viaggio su una barca in bilico sul mare, che è il mare delle opportunità. Apriamo i porti, diamogli un porto franco dove attraccare”.

“L’obiettivo di questo progetto, che abbiamo appena iniziato e che non si concluderà di certo qui –affermano il sindaco di Pollina Pietro Musotto e l’assessore alle Politiche giovanili e culturali Giuseppe Scialabba -, è quello di rigenerare lo spazio urbano dei nostri due centri abitati facendo leva sia su elementi assolutamente identitari – come la figura del Santo Patrono San Giuliano – sia lanciando forti messaggi dal punto di vista sociale. Ad esempio, il murale raffigurante padre Pino Puglisi, il sacerdote con il sorriso, vuole indicare nell’educazione e nei momenti di sana aggregazione come lo sport il più potente strumento nella lotta alla mafia. Ancora, l’importanza di credere nei propri sogni e nella speranza di una vita migliore ha animato la realizzazione di un’ ulteriore opera. Siamo convinti che in questo modo riusciremo non solo a riqualificare lo spazio urbano, ma in un certo senso anche la nostra anima“.

Foto in evidenza Costante La Bruna per VediPalermo

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