Il Grano di Tumminia è un vero e proprio gioiello della Sicilia. La Timilia (detta anche nelle forme dialettali tumminia, timminia, trimminia), coltivata in Sicilia già nel periodo greco e conosciuta come trimenaio cioè grano a ciclo trimestrale, è una varietà antica di grano duro a ciclo breve (la spigatura alta circa 180 cm) che veniva seminata a marzo, come ringrano o quando le annate piovose non consentivano la semina nel periodo autunnale.
In Sicilia si coltiva da millenni. Della Tumminia ne parla anche Goethe nel suo “Viaggio in Sicilia“.
“Il frumento è bellissimo. La tumenia, nome che sembra derivi da bimenia o trimenia, è un dono prezioso di Cerere: è una specie di grano estivo, che matura in tre mesi. Lo seminano dal primo gennaio al giugno, e matura sempre entro un tempo determinato. Non ha bisogno di molta acqua, ma piuttosto di gran caldo; da principio mostra una fogliolina assai delicata, poi cresce come il frumento e infine acquista molta forza”.
(Johann Wolfgang Goethe, Viaggio in Sicilia, 1787)
Ancora oggi questo grano viene macinato a pietra naturale con originali macine restaurate non privando il chicco del prezioso germe che rimane attaccato e molito con esso.
Il Grano di Tumminia era noto già in epoca greca con il nome trimeniaios (τρεσ μηναιός). Già a Lentini durante la guerra dei 90 anni dal 1282 al 1372, era usato ampiamente per la sua tardività nella semina, come si legge nelle cronache dell’epoca, specie durante l’assedio del 1359.
«…Erasi in quell’epoca e per quella guerra venne introdotta la coltivazione del grano marzuolo, che allora diceasi Diminia perché, venendo in maturità in minor tempo degli altri frumenti, credeano gli agricoltori di correre meno pericolo. Pure ciò nulla giovò a’ Lentinesi nell’aprile del 1359” […]»
(Niccolò Palmeri, Carlo Somma; Palermo, 1883 – Opere edite et inedite – Pagina 802, Stabilimento Tipografico P. Pensante[10])
La cultivar, insieme al Russello, si trova in Sicilia da tempi immemorabili, insieme ad altre 51 varietà di grano siciliano. Era diffusa anche in Portogallo, Nord Africa, Francia, ed in particolare a Siviglia, in Spagna.
Il pane di Tumminia che ne deriva è scuro e particolarmente profumato, con un buon apporto nutrizionale. La farina di Timilia è ottenuta dal lento sfregamento delle macine a pietra, è una farina integrale leggermente burattata. Essa contiene quindi gli oligoelementi del germe di grano e un po’ di crusca.
Questa farina è l’ingrediente principale del prodotto tipico “pane nero di Castelvetrano“, ha una colorazione grigiastra e il pane che ne deriva ha colore scuro ed un gusto dolce. Una caratteristica di questa varietà di grano è il basso contenuto di glutine, ma attenzione non è adatta a chi soffre di celiachia.
Foto in eviedenza: Panificio Lo Bello di Sillitto Liliana