Mais Ogm, uno studio italiano, pubblicato su Scientific Reports, cambia le carte in tavola. Secondo gli autori si tratta di un prodotto sicuro e la coltivazione della della versione transgenica del cereale garantisce rese superiori e contribuisce a ridurre la presenza di insetti dannosi. Questo tipo di mais, inoltre, contiene percentuali inferiori di sostanze tossiche che rischiano di contaminare gli alimenti e i mangimi animali.
A firmare il lavoro è stato un gruppo di ricervatori della Scuola superiore Sant'Anna e dell'università di Pisa, coordinato da Laura Ercoli, docente di Agronomia e Coltivazioni erbacee dell'Istituto di Scienze della vita della Scuola Sant'Anna. "Per la prima volta – sottolineano gli esperti – lo studio dimostra, dati statistici e matematici alla mano, che il mais transgenico non comporta rischi per la salute umana, animale e ambientale".
"Lo studio dimostra che, dopo 21 anni di coltivazione del mais transgenico in tutto il mondo – ribadiscono gli esperti – non esiste alcuna 'evidenza significativa' di rischi alla saluta umana, animale o ambientale. Al contrario, i dati della metanalisi indicano con chiarezza la diminuzione delle micotossine e fumonisine, sostanze contaminanti contenute negli alimenti e nei mangimi e responsabili di fenomeni di tossicità acuta e cronica. La diminuzione di tali sostanze nella granella del mais transgenico, impiegata in alimenti per l'uomo e per gli animali, può avere effetti molto significativi per la salute umana".