Da Palermo a Catania, passando dalle saline di Trapani e dalle dolci prelibatezze di Erice, con soste a Siracusa e Taormina. La prestigiosa rivista Condé Nast Traveler, famosa in tutto il mondo, ci racconta quali sono le mete più amate dagli stranieri in Sicilia. Nell’articolo di Dierin Florio, il viaggio tra “antichi segreti e nuove scoperte”.
Come appare la Sicilia agli occhi di uno straniero? Chissà quante volte se lo sono chiesto gli abitanti della nostra Isola. Difficile dirlo, quando si è nati e cresciuti qui. Per questo motivo, può essere davvero interessante seguire l’itinerario proposto da una vera e propria “Bibbia” dei viaggi.
Condé Nast Traveler ha dedicato un articolo a un percorso tra le località più suggestive della regione. Un modo per comprendere l’incanto che sorprende i turisti. Si parte dalla città di Palermo, tra i fasti di Palazzo Gangi e un patrimonio storico e architettonico che chiama in causa innumerevoli secoli e dominazioni.
Si passa, così, a Trapani e all’incanto delle saline. Il lavoro dei salinari e la pratica che mandano avanti con pazienza e dedizione, affascina gli stranieri in modo eccezionale. Una sosta a Gibellina e poi via, alla volta di Agrigento.
“La Valle dei Templi si trova sulla cima di una collina, senza ostacoli e gloriosa, come il segno di benvenuto più magnifico del mondo“: la maestosità dei templi di Sicilia non necessita certo di presentazioni ma, quando viene descritta così, è come sentire un tuffo al cuore.
Nemmeno il tempo di fermarsi, che bisogna subito ripartire. Si cambia zona, verso Siracusa, con la sua Ortigia, per poi passare a Noto e Modica. L’ultimo giorno è dedicato a Taormina e all’imponenza dell’Etna, che si vede nitidamente dalla cittadina.
“La Sicilia non è altro che uno studio sulla resistenza e l’evoluzione, avendo ereditato, promosso, coltivato e preservato l’influenza di così tante forze nel corso della storia per creare un luogo diverso da qualsiasi altro luogo“, è la conclusione del giornalista di Condé Nast Traveller.
Foto: Denis Simonet – Licenza.