Anteprima al pubblico della Biblioteca Blu dedicata al Novecento e presentato il progetto “Il Museo del Presente – Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”, della Fondazione Falcone, a cura di Alessandro De Lisi, nello spazio di Palazzo Jung, assegnato per i prossimi vent’anni dalla Città Metropolitana di Palermo (via Lincoln 71).
La lotta alle mafie è un processo di maturazione della coscienza civile collettiva, inizialmente della società palermitana, siciliana e, in seguito, del Paese: questa ampia azione sociale, compiuta nelle scuole, nel mondo del lavoro, di gran parte della politica più sensibile, è una parte ragguardevole del patrimonio culturale immateriale italiano e dell’identità siciliana.
Il Museo del presente è dedicato a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino, a tutte le vittime di mafia, negli allestimenti, nelle scelte di progettazione ed editoriali intende sottolineare quell’impegno di ciascuno dei protagonisti della lotta alle mafie, attualizzandone attraverso la bellezza e il lavoro la passione civile. L’impegno di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino, di moltissimi altri, non è stato un atto di eroismo, bensì un’azione di generosità più ampia, più profonda, per trasformare il contesto sociale, per dare spazio a chi è venuto dopo di loro, ereditandone i valori.
Il Museo racconterà la vitalità di queste azioni straordinarie in nome e per conto dello Stato e per la comunità – con esposizioni e allestimenti in continua evoluzione e trasformazione, le connessioni con i fatti del tempo in cui hanno vissuto e operato – per essere battuti, allora come ora, occorrono da parte della comunità e del singolo passione, impegno e cultura.
L’ampio piano terra di Palazzo Jung alla Fondazione Falcone, col suo parco storico che insiste nell’area di piazza Magione, luogo natale di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e la storica via Lincoln, dove sorge l’Orto Botanico, a pochi metri dal mare. L’edificio appartiene ad un’epoca di forte espansione della città, a ridosso delle antiche mura e che vede un nuovo protagonismo nella scena internazionale del mondo imprenditoriale europeo a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo.
Da palazzetto di residenza aristocratica l’edificio diventa dimora dell’importante famiglia austriaca Jung, commercianti e imprenditori internazionali di primo piano. L’immobile storico presenta, nelle aree affidate, un ampio spazio architettonico funzionale, tipico degli edifici dell’epoca e qui aprirà al pubblico il Museo del presente Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, coi necessari servizi collegati, il grande parco con alcuni alberi centenari; anche questo spazio sarà arricchito dai servizi propri di un moderno museo accogliente e tutto avrà il sostegno delle aziende italiane leader del settore del design, dell’energia e della cooperazione, del mondo del lavoro.
Il giardino ristrutturato, lo spazio biblioteca, l’area dell’ex casa del custode, il cortile, accoglieranno il visitatore, le scuole e i giovani verso il cuore del sistema museale, tutto dedicato al lavoro, all’impegno, alla rinascita civile di una città che si è sollevata contro le mafie, ha individualmente dimostrato che Palermo non è di Cosa Nostra e, al contempo, celebriamo il valore della fiducia indagando sul presente, seguendo la direttrice simbolica evocativa del saper fare, del saper pensare e del saper sentire: mani, mente, cuore.
Le aree principali dello spazio complessivo sono state divise per funzione, oggi è stata inaugurata la Biblioteca Blu, che si trova nella grande sala, dedicata alla fruizione gratuita e al prestito responsabile di volumi di storia, economia, arti visive, letteratura, poesia e biografie sul Novecento e sul nuovo secolo presente, in materie diverse e dove la lotta alle mafie sarà il cardine nella selezione dei titoli.
La Biblioteca Blu è parte della sala degli incontri, un atelier del pensiero e delle proposte sociali, direttamente connesso con la città e il tessuto urbano storico da un portone su via Lincoln, la popolare arteria che collega il centro al mare dei grandi palazzi dell’epoca del Gattopardo. Gli arredi, le luci, le librerie, ogni elemento è parte di un progetto complessivo elaborato coi partner industriali, tutti leader del settore del design.
Lo spazio più potente che sarà aperto al pubblico dopo il 23 maggio, il nucleo del progetto e quindi l’aerea espositiva del Museo, come un’arca del tempo, dove il passato, le vittorie della collettività e dello Stato, dei singoli più coraggiosi, incrocia il presente e le opere d’arte del passato, capolavori della pittura italiana e fotografia e arte contemporanea, media e oggetti del lavoro e dell’impegno del pool antimafia è la Galleria del Presente.
Nella Galleria del presente si potrà osservare e visitare, toccare con mano, sentirne l’odore e i profumi, i diversi punti di contatto tra le diverse tappe della reazione popolare e istituzionale contro Cosa Nostra. Qui sarà evidente il legame tra le storie con la storia più ampia: se la Germania ha avuto il processo di Norimberga per fare i conti con nazionalsocialismo, ecco l’Italia ha avuto il Maxiprocesso di Palermo per comprendere che la mafia non è un fenomeno locale ma il vero freno al progresso della Nazione, ancora oggi seppur in forme diverse.
Infine, la vitalità del Museo del presente continua nel Parco Jung, l’ampio giardino storico dove diversi elementi connessi tra loro concorrono a renderlo il primo design park aperto al pubblico sul tema del progetto. Oltre agli alberi come il monumentale ficus magnolia, sono state sistemate nuove piante e nuovi fiori ornamentali, ispirandosi ai viaggiatori dell’800, che saranno l’ambiente dentro al quale saranno installate opere di design come i sistemi di illuminazione per esterni, cinque lampade dalla forma di gigante papaveri rossi, tante quante le vittime della strage di Capaci.
Nel parco aprirà la caffetteria etica dove la fragilità incontra le eccellenze siciliane e italiane secondo il valore della responsabilità sociale, facendosi buona impresa non solo solidarietà. Tutto il ricavato sarà devoluto in progetti sociali per l’inclusione delle fragilità e per la vita produttiva di mostre e ricerche del Museo stesso. Nei pressi dell’entrata del parco il bookshop per la promozione di elementi, volumi, piccole opere, oggetti del mondo del design delle imprese che hanno aderito al progetto della Fondazione Falcone. Nell’intento complessivo dei progettisti e della Fondazione Falcone è centrale la volontà di restituire alla comunità uno spazio di proprietà pubblica e che è patrimonio di tutti seppur da tempo sottovalutato, trasformandone la funzione da uffici attualmente attivi a spazio culturale internazionale.
Sempre negli spazi del parco storico un progetto speciale riguarda la ex casa del custode, per la quale si sta lavorando ad un’infrastruttura per l’accoglienza all’infanzia. Una vera e propria kinder räume dove sperimentare forme di gioco e di disegno, marionette, narrazione per l’infanzia e la prima scolarizzazione, attraverso laboratori, workshop e appuntamenti speciali, curati in collaborazione coi più importanti musei italiani e d’Europa, fortemente specializzati nell’accessibilità creativa dell’infanzia. Un progetto per una partecipazione complessiva al valore della cultura del rispetto di comunità, del prossimo, delle identità e del bene collettivo: l’ingresso da via Pardi al parco storico e quindi al museo dichiara così inequivocabilmente l’attenzione al futuro, con il naturale legame ai più piccoli costruttori del domani.
“Da subito dopo le stragi del 1992 e da oltre trent’anni la Fondazione Falcone è impegnata nella costante attività con le scuole, con le istituzioni, con le imprese e il mondo della cultura per unire il Paese a tutela dei valori ereditari e fondamentali lasciati dal sacrificio di mio fratello e da Paolo Borsellino. L’apertura di uno spazio nuovo e moderno è un’occasione ulteriore per sottolineare che i questi valori più che concreti della cultura e del dialogo devono essere al centro di una comunità civile libera dal ricatto mafioso. Il Museo del presente dedicato a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino, idealmente a tutte le vittime di mafia, quindi sarà centrato sulla verità storica più importante: noi non abbiamo mai smesso di dire no ai ricatti criminali e di fare di tutto affinché in futuro le nuove generazioni siano protagoniste di un’ancora più forte e inarrestabile rinascita senza più le mafie”, così le Maria Falcone, Presidente della Fondazione Falcone.
“Creare, progettare, restituire spazi rigenerati alla comunità é una sfida che può compiersi positivamente solo se le imprese e il mondo del lavoro sono saldamente uniti alle istituzioni democratiche e culturali. E per questo la bellezza, il lavoro di comunità e il coraggio sono alla base di un progetto esteso, di un museo diffuso e coinvolgente dove l’arte, lo studio, il dialogo sociale e la cultura sono vissuti come strumenti sociali invincibili contro il male mafioso. I principi progettuali fondamentali del Museo del presente sono ispirati dal valore delle scelte più coraggiose dei protagonisti storici della lotta civile contro le mafie, esempi per dire no ai boss e dove la ricerca della bellezza è destinata concretamente alla costante costruzione di un futuro prossimo migliore. Questo è uno spazio nuovo dove la memoria dolorosa delle stragi possa trasformarsi continuamente in energia culturale”, Alessandro de Lisi, curatore generale del progetto del Museo del presente.