“Il nostro Generale“, la serie su Carlo Alberto Dalla Chiesa in quattro serate su Rai1, il 9,10, 16 e 17 gennaio. A quarant’anni dalla strage di via Carini (3 settembre 1982), in tv in prima serata la storia del Nucleo speciale antiterrorismo creato da dalla Chiesa – interpretato da Sergio Castellitto – per contrastare le Brigate Rosse.
Da una parte il Generale e un gruppo scelto di giovani carabinieri sotto copertura, addestrati con metodi investigativi innovativi per l’epoca. Dall’altra ragazzi altrettanto giovani, i brigatisti. Le vicende del Paese – raccontate anche attraverso immagini e filmati di repertorio originali – si intrecciano a quelle personali dei protagonisti.
La serie di Rai1, in onda a partire da lunedì 9 gennaio (e poi il 10, 16 e 17), si avvale della consulenza storica del giornalista Giovanni Bianconi e del coinvolgimento, in fase di produzione, dei familiari del Generale dalla Chiesa, di alcuni dei membri del Nucleo speciale antiterrorismo, di alcuni magistrati che hanno partecipato alle indagini e poi istituito i processi.
Questo ha permesso di portare sullo schermo non solo la ricostruzione accurata di una vicenda storica ancora poco conosciuta, ma anche il racconto più intimo e personale della vita dei protagonisti. La serie di Rai1 “Il nostro Generale” ripercorre le vicende personali di Carlo Alberto Dalla Chiesa (interpretato da Sergio Castellitto) e le vicende italiane dal 1973 al 1982.
C’è il racconto della famiglia, dell’amore che lo legava alla moglie, interpretata da Teresa Saponangelo, e ci sono tutte le fasi in cui il lavoro di quell’uomo venne mal visto e osteggiato da alcuni esponenti politici.
“Questa è una serie evento, incentrata su una persona che ha anteposto il bene dello Stato al proprio, dedicando la sua vita agli altri”», ha detto Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction.
Diretta da Lucio Pellegrini, la serie inizia nel 1973, anno in cui il generale dalla Chiesa viene trasferito da Palermo a Torino. In Sicilia il militare è impegnato nella lotta alla mafia. In Piemonte viene chiamato per combattere le Brigate Rosse. La necessità di contrastarle richiede però nuovi mezzi investigativi. Così dalla Chiesa, a dispetto delle resistenze dell’Arma dei Carabinieri, decide di far nascere il Nucleo speciale antiterrorismo.
È un gruppo scelto di giovanissimi, specializzati e soprattutto in grado di muoversi negli ambienti vicini ai brigatisti. La lotta al terrorismo, per ognuno dei ragazzi, diventa un impegno totalizzante. La loro vita privata è messa in pausa, ma l’abnegazione li ripagherà.
Tra i ragazzi del Nucleo il pugliese Nicola, interpretato da Antonio Folletto, è il prediletto del generale dalla Chiesa. È sua la voce narrante che racconta le lacerazioni del Paese dove le tensioni sociali sono accompagnate da oscure trame politiche. Il rapporto tra dalla Chiesa e i suoi ragazzi non si esaurisce nella sfera professionale: per loro, il generale è come un padre. Esigente, ma capace di proteggerli. Non solo di guidarli con piglio e autorevolezza.
Nella serie non manca il racconto della sfera più intima di Carlo Alberto Dalla Chiesa. C’è spazio per il matrimonio con la prima moglie Dora Fabbo, interpretata da Teresa Saponangelo. E per il solido legame con i tre figli. A Nando, Rita e Simona Dalla Chiesa, prestano il volto rispettivamente Luigi Imola, Camilla Semino Favro e Cecilia Bertozzi.
Si parla anche del matrimonio con la seconda moglie Emanuela Setti Carraro, interpretata da Claudia Marchiori, che muore insieme a lui a Palermo, il 3 settembre 1982. “Il Generale Dalla Chiesa era un uomo di pace. Ha fatto tutto quello che ha fatto perché legato a sentimenti che oggi appaiono retorici di fronte ai trolley dei parlamentari europei”, commenta Sergio Castellitto.