Attualmente lo si produce ancora nei comuni di Lentini e Carlentini. Comuni che fanno provincia di Siracusa.
Un tempo lo preparavano esclusivamente le donne, che si recavano in forni pubblici di pietra e alimentati con fuoco a legna.
Alla semola di grano duro si aggiungeva una parte di farina di timilia, un grano tardivo tipico siciliano che ormai viene coltivato in pochissime zone della nostra isola. Eppure è utilissimo, perchè senza aggiungere conservanti ed additivi chimici, permette al pane di essere conservato più a lungo.
Anche il lievito era casareccio. Veniva usato quello madre, il cosiddetto crescente.
Ed oggi?
Oggi l'impasto è realizzato con farina di semola di grano duro, sale e acqua (circa 7 litri di acqua ogni 10 kg di farina). E per quanto riguarda il lievito, viene utilizzata una miscela di lievito madre assieme a quello di birra.
Dopo aver impastato la farina ed averla resa omogenea, si lascia il tutto a riposo per una o due ore (il doppio se si è utilizzato il lievito madre), fino a quando l'impasto non raddoppia in volume.
Non resta quindi che dare forma alla pasta, spolverarla di semi di sesamo e poi infornare il pane.
I pani solitamente sono del peso di mezzo chilo e dalla forma tonda con un buco al centro. Proprio come una ciambella. Perchè hanno questa forma? Non lo so. Secondo me perchè tagliandoli si possono ricreare delle fette più facili da farcire e dalle forme più regolari. Ma dovremmo domandarlo alla saggezza popolare.
La cottura dura circa 45 minuti. Guai ad utilizzare scarti di legname di mobili o altra legna verniciata: sarebbe altamente tossico!! Anche il legno deve essere genuino e vergine. Il più delle volte si utilizzano gusci di mandorle, rametti di olivo ed arancio.
Risultato finale
Il risultato finale è un pane dalla mollica compatta con alveoli piccini.
La crosta è elastica e sottile. Per lo più di color nocciola scuro.
E' un pane dal sapore eccezionale e verace. Uno di quelli che quando lo metti in bocca il cervello fa pace con lo stomaco ed entra in armonia con il palato.
Le note olfattive e gustative sono ricche e complesse, probabilmente a causa della lunga e lenta lievitazione.
Un'altra cosa che abbiamo notato è la grande digeribilità di questo pane.
Slow Food, da ottobre 2008 a settembre 2012 ha inserito il Pane di Lentini fra i propri "Presidi". Speriamo bene!
Voi lo avete mai assaggiato?
Autore | Viola Dante;
Foto di Mary Fisicaro