Il programma di Rai2 torna in Sicilia.
- Il Provinciale Etna: Federico Quaranta esplora ‘a Muntagna dei siciliani.
- È una Dea o è un Demone? È entrambe le cose.
- Un viaggio nella vera natura del vulcano e sul rapporto che ha con gli abitanti della Sicilia.
Maestosa, imponente, terrificante e affascinante. Sono tutti aggettivi perfetti per descrivere quella che i siciliani chiamano affettuosamente ‘a Muntagna, cioè la montagna. Un vulcano, certo, che tuttavia si declina al femminile, perché è così che deve essere. A indagare sul rapporto viscerale che hanno con lei i siciliani e sulla sua vera natura è la puntata de Il Provinciale sull’Etna. Il programma con Federico Quaranta, trasmesso da Rai2, ha approfondito la conoscenza con il vulcano che, proprio in queste settimane, sta dando spettacolo. Con i suoi fenomeni lavici coinvolge tutta l’area che lo circonda. Pochi lo sanno, ma la sua origine è sulla costa ionica, in quello che viene chiamato golfo pre-etneo, di fronte ai borghi marinari di Aci Trezza, Aci Castello e Acireale. E questo è solo l’inizio del viaggio.
Il Provinciale Etna, dal vulcano ai Ciclopi
I Faraglioni e l’isola Lachea sono tra le più spettacolari rocce affiorate dal mare. Si tratta della conseguenza di un’eruzione sottomarina avvenuta ben 500 mila anni fa. Quegli stessi Faraglioni, secondo la leggenda, sono stati “scagliati” dalla costa da Polifemo contro Ulisse e la sua flotta. Con un vulcanologo si è parlato di faglie, misurazioni e monitoraggio dei movimenti vulcanici e possibili pericoli a cui le comunità devono far fronte. Dal mare, poi Federico Quaranta si è spostato nell’entroterra, nel comune di Centuripe. Qui ci sono i ruderi di un villaggio di minatori. Ed ecco come ha proseguito.
Da lì ha raggiunto il fiume Simeto, che segna il confine tra la provincia di Catania e quella di Enna. È un fiume importante, perché il suo letto scorre su rocce di pietra lavica che risalgono alla preistoria. Il viaggio di Federico nella puntata de Il Provinciale Etna è andato avanti con un avvicinamento alla montagna, la ‘grande madre’. Ha visitatoe particolari grotte createsi da colate laviche, quindi ha raggiunto la Valle del Bove, quella che è considerata il cuore o il ventre dell’Etna. Infine ha raccontato la notte, con l’osservazione da vicino del fenomeno eruttivo della montagna. Un fenomeno meraviglioso e spaventoso nello stesso tempo, uno degli spettacoli più belli al mondo. Per vedere la puntata, vi basta cliccare qui.