Nei suoi supermercati venivano venduti detersivi, profumi e articoli per la casa a prezzi stracciati e negli ultimi anni ha costruito un vero e proprio impero: Giuseppe Sammaritano (soprannominato il re dei detersivi) è sempre apparso come un imprenditore che si è fatto da sé. Adesso, però, è scattata la confisca per sei società del Gruppo Sammaritano. Secondo il tribunale Misure di prevenzione di Palermo, presieduto da Giacomno Montalbano, l’imprenditore “Era disponibile a considerare ogni offerta che veniva dall’ambiente mafioso, in un’ottica di reciproca e pacifica convivenza, non avendo mai disdegnato la protezione e l’aiuto che Cosa nostra poteva offrire alla sue iniziative imprenditoriali”.
Le indagini – riporta Repubblica – hanno messo in evidenza una sperequazione fra i redditi leciti e i beni azienzali (oltre 9 miliardi di lire nel 2001). Nel 2012, tra l’altro, l’impero di Sammaritano era già stato sequestrato dal collegio delle Misure di prevenzione. Il nome di Sammaritano sarebbe stato segnato in uno dei pizzini ritrovati nel covo di Bernardo Provenzano, nel 2006: il boss Salvatore Lo Piccolo chiedeva aiuto per lavorare con “Sammaritano del Cedi Sisa di Carini”.