Alle saline Ettore Infersa la raccolta notturna del sale. Un’iniziativa battezzata “Il sale incontra la luna”. Dal pomeriggio alla mezzanotte, i salinari della Sosalt al lavoro tra le oltre cento vasche nel cuore dello Stagnone di Marsala.
Raccolta notturna del sale alle Saline di Trapani
Mutuando un’idea propria del mondo vitivinicolo, la Sosalt (società proprietaria delle saline Ettore Infersa, realizzate nel 1500 dai nobili Grignani sul litorale della riserva dello Stagnone di Marsala), hanno avviato la raccolta del sale notturna.
“Il sole, il vento e il mare – sottolinea una nota della società – sono da secoli gli ingredienti naturali delle saline del litorale trapanese e dello Stagnone di Marsala in particolare, dove viene coltivato e lavorato un sale marino unico. Oggi nelle saline Ettore e Infersa inizia una nuova avventura: la raccolta a mano del sale in notturna”.
L’iniziativa si chiama “Il sale incontra la luna“. I salinari della Sosalt, che custodiscono una tradizione e un mestiere antico, affascinante e ricco di significati storici e culturali, hanno iniziato la raccolta sotto le stelle, muovendosi tra le oltre cento vasche nel cuore dello Stagnone, pale piatte alla mano.
“Il sale incontra la luna”
La raccolta del sale in notturna proseguirà sino alla fine di settembre, “con le luci a led, nel pieno rispetto dell’ecosistema naturale – puntualizza la società – per offrire ai visitatori un’esperienza turistica unica e per consentire ai salinari di lavorare in condizioni climatiche ottimali per estrarre il sale marino che verrà poi confezionato negli stabilimenti della Sosalt di Trapani”.
Giacomo D’Alì Staiti, presidente Sosalt, commenta: “La nostra è un’attività che trovo riduttivo definire solo impresa: è una testimonianza quotidiana di un modo di lavorare in uno dei luoghi più belli e fotografati della nostra splendida Sicilia, dove si coltiva in equilibrio con l’ecosistema che ci circonda, uno dei principali elementi della vita: il sale marino. In sintesi: siamo tradizione, turismo, memoria, industria“.
L’obiettivo, aggiunge, è “non far morire la memoria, per non far morire questo mestiere ormai iscritto nel Dna dei salinari di Trapani, Nubia, Marausa, Birgi, Marsala offrendo il supporto e il tutoraggio necessario per la formazione di figure professionali legate al mestiere del salinaro, per tramandare tradizioni e tecniche che non possiamo permetterci il lusso di far scomparire”.
Il sale siciliano prodotto dalla Sosalt in circa 800 ettari di saline nella fascia costiera tra Marsala e Trapani è presente sui mercati di oltre trenta Paesi del mondo ed è l’unico, in Italia, a denominazione IGP (Indicazione geografica protetta).