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Il trio de “Il Voloè stato protagonista di un intenso servizio de Le Iene, raccontandosi all’inviato Nicolò De Devitiis, che ha trascorso due giorni con loro. Piero Barone, Gianluca Ginoble e Ignazio Boschetto hanno mostrato come si svolge la loro vita e quali sono le loro abitudini.

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Hanno avuto l’opportunità di raccontarsi a cuore aperto, svelando anche le loro fragilità e le loro paure. In interviste separate, inoltre, hanno potuto dire cosa pensano l’uno dell’altro. La loro carriera è iniziata da giovanissimi e non si sono scelti, ma c’è chi ha scelto per loro. Da allora, sono passati 15 anni, costellati di successi. Piero Barone ha confessato che, secondo lui, in Italia tutti pensano che facciano musica per vecchi: “Ma è solo una cosa che succede in Italia, nel resto del mondo abbiamo fan giovanissimi”.

Quindi ha aggiunto: “A vent’anni ci siamo divertiti molto… ora a 30, 31 anni è cambiato tutto. Ora non me la sento di finire un concerto e conoscere una persona, trascorrere un paio d’ore ed è finita”.

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“Piero e Ignazio parlavano in siciliano e non li capivo”

Gianluca Ginoble si dedica molto alla skincare e alla cura del corpo e ama molto la meditazione e la lettura: “Non è la cura del corpo a determinare la virilità, ma la sensibilità, la profondità d’animo, la propensione all’ascolto”, ha detto. Parlando del rapporto con i suoi due colleghi, ha confidato: “All’inizio loro due mi escludevano perché sono entrambi siciliani, parlavano nel loro dialetto e io non li capivo. Io ero un po’ emarginato, per questa cosa mi sono sentito molto solo. Con Ignazio non vado molto d’accordo per una questione caratteriale, non perché non ci vogliamo bene. Lui ogni tanto si chiude in sé stesso e io invece vorrei parlare”. “Gli voglio bene più di quanto pensano”, ha concluso tra le lacrime.

Ignazio Boschetto ha confessato che per lui è molto importante preservare i suoi spazi: “Vivere 15 anni insieme quasi tutti i giorni non è facile, è fondamentale avere i propri spazi”. Ha anche parlato in modo di alcuni aspetti molto personali: “Sono cresciuto in fretta, a cinque anni aiutavo mia sorella a mandare avanti la casa, nostra madre era malata. L’anno scorso sono arrivati degli attacchi di panico, nonostante avessi tutto quello che desideravo, lavoro, moglie… ora ho imparato a conviverci. So che la mia vita è stupenda e non mi manca niente, capisco che è solo un momento e vado avanti”.

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