L’arte contemporanea torna protagonista in Sicilia con la mostra “imPOP Archetypes”, un’esposizione unica nel suo genere, allestita tra i corridoi, che congiungono l’area arrivi dell’aeroporto Falcone Borsellino con la stazione metropolitana di Palermo, al piano -1.
La mostra degli artisti bagheresi Francesco Domilici e Arrigo Musti, curata da Domenico De Chirico e Aldo Gerbino, è stata inaugurata il 30 settembre alla presenza dei vertici Gesap e sarà visitabile fino al 31 dicembre.
Per l’occasione è stato scelto uno spazio strategico, che unisce la stazione ferroviaria all’aeroporto, un’area espositiva di 36 mq, che da sempre costituisce il primo biglietto da visita per milioni di turisti provenienti da tutto il mondo.
Al posto delle tradizionali immagini pubblicitarie lo spazio ospita una mostra d’arte contemporanea site specific, che consta di 6 grandi lavori da 2 metri per tre, una sintesi perfetta tra pittura e fotografia.
Un racconto per immagini tra lusso e archetipi della Sicilia
Domilici porta in scena alcuni degli archetipi caratteristici della Sicilia e di tutta l’area mediterranea, attingendo a un serbatoio di immagini agresti e marittime e antichi mestieri. Musti affianca a queste fotografie una pittura lisergica e brillante, realizzata con smalti, che richiamano i simboli del lusso e del benessere.
Il passeggero si trova immerso in un’area ad alta percorribilità, uno spazio metropolitano in cui l’arte prende il posto delle affissioni pubblicitarie e in cui l’evidente gioco di contrasti spinge inevitabilmente lo spettatore a riflettere sulle ragioni di tali accostamenti.
Dietro e oltre l’apparenza di un mondo antico ed ancestrale popolato da contadini e pescatori ancora “in servizio”, fotografato da Domicili, si cela una cultura millenaria fatta di duro lavoro e sacrificio, che non va in contrasto con i simboli moderni del benessere (simboli pop nel senso di popolarità), ma al contrario rappresenta, un vero tesoro di ricchezza materiale ed immateriale.
Impop, può essere a tutti gli effetti considerato il manifesto di Musti, condiviso dallo stesso Domilici, un racconto per immagini di una storia antica in una forma contemporanea, che tenta di sedurre lo spettatore provocando in lui una profonda e seria riflessione.
Chi sono i due artisti bagheresi Francesco Domilici e Arrigo Musti
Francesco Domilici è un fotografo ed artista visuale nato nel 1979 con una carriera illustre alle spalle, che include esibizioni alla Royal Academy of Arts di Londra. Le sue opere sono riconosciute e presenti in musei e collezioni permanenti, con alcune pubblicate su Photovogue. Recentemente, ha avviato una collaborazione fruttuosa con Arrigo Musti, condividendo gli ideali del manifesto Impop, pubblicato dall’Università degli Studi di Palermo in occasione di un convegno internazionale.
Anche Arrigo Musti, classe 1969, ha una carriera artistica di rilievo, che lo ha portato a partecipare anche alla 54esima Biennale di Venezia su indicazione del premio Oscar Giuseppe Tornatore. Le sue opere sono state esposte in numerose mostre personali e collettive in musei d’arte contemporanea italiani ed esteri, incluso un recente evento a Seoul. Le sue mostre sono state curate da esperti d’arte storici come Maurizio Calvesi, Vittorio Sgarbi, Lorenzo Canova, Augusta Monferini, Marisa Vescovo, tra gli altri. Le sue opere sono state addirittura messe all’asta da Christie’s e sono esposte al tribunale dell’Aia delle Nazioni Unite IRMCT, oltre a essere presenti al Srebrenica Memorial Center in Bosnia Erzegovina.
Entrambi gli artisti hanno ricevuto riconoscimenti internazionali, con menzioni in importanti pubblicazioni come il The Washington Post e riviste come Rolling Stone. La loro produzione artistica è fortemente influenzata da temi contemporanei, come la giustizia mondiale e la società postmoderna dei consumi digitali. Nonostante il background legale, uno di loro ha ottenuto l’idoneità accademica per la pittura presso l’Accademia Statale di Belle Arti di Bari, dimostrando la versatilità artistica e profondità dei loro talenti.