La Sicilia è sempre più divisa tra ricchi e poveri. E per Mimmo Milazzo, segretario della Cisl Sicilia, "servirebbero più investimenti e meno burocrazia, ma la politica ha altre priorità tanto più ora, sotto elezioni". "In Sicilia il reddito medio più elevato percepito dal 20% più ricco dei siciliani è 8,3 volte maggiore del reddito medio più basso su cui può contare il 20% più povero. E il rischio povertà ed esclusione sociale incombe sul 55% della popolazione", spiega Milazzo.
In Sicilia il reddito medio familiare "resta al di sotto di 21mila euro e oltre il 50% delle famiglie non arriva a un reddito di 18mila euro annui, meno di 1.500 euro al mese". Inoltre la disoccupazione giovanile viaggia sopra il 57%, perfetto esempio di "contraddizioni strutturali”: dalla povertà ai rifiuti alla pubblica amministrazione ai settori produttivi in affanno. Ai temi delle autonomie locali, dei precari, dei fondi Ue, delle Partecipate e della formazione.
Inoltre la Sicilia è la prima regione d’Italia per numero di emigranti: si calcola che fra Agrigento, Palermo e Catania siano più di 100mila coloro i quali siano andati a vivere e lavorare altrove. È negli ultimi anni che si è registrata l’accelerazione del fenomeno migratorio in uscita, a fianco di quello in entrata, segnala la Cisl. Ma rispetto alla migrazione di alcuni decenni fa, a fare la valigia e andare altrove in cerca di fortuna oggi sono siciliani dal livello d’istruzione medio-alto, per lo più giovani. Nell’ultimo decennio, spiega Milazzo, sono partiti quasi 70mila laureati.