ALCAMO (TRAPANI) – È preoccupante la situazione ad Alcamo, nel Trapanese, per l'enorme incendio divampato ieri in un deposito per la raccolta differenziata dei rifiuti. Adesso è allarme diossina, soprattutto guardando l'enorme nube nera visibile anche a distanza. Sul posto sono intervenute diverse squadre dei vigili del fuoco provenienti da Palermo e da Trapani, oltre a mezzi del comune e della protezione civile. L'incendio si è sviluppato nel centro di stoccaggio dell'imprenditore Vincenzo D'Angelo, in contrada Stasi. Stamattina c'erano ancora fiamme da domare.
Il rogo ha provocato un'altissima colonna di fumo nero, visibile a diversi chilometri di distanza, in particolare dagli automobilisti in transito sull'autostrada A29 Palermo-Mazara del Vallo. Il sindaco di Alcamo Domenico Surdi ha invitato la popolazione a rimanere a casa con le finestre chiuse, in attesa dei risultati del monitoraggio dell'aria subito predisposto dai tecnici dell'Arpa. L'incendio ha infatti bruciato anche materie plastiche stoccate nell'impianto per il trattamento dei rifiuti, di qui l'allarme per il rischio di sostanze tossiche.
L'ecologista Massimo Fundarò, che abita ad Alcamo ed è membro della direzione nazionale di Sinistra italiana, afferma che "non c'è bisogno di attendere le analisi: la combustione della plastica sprigiona diossina, che è tossica sia per inalazione che per contatto. Le autorità devono, con urgenza, adottare le misure necessarie. Il problema non si esaurisce con lo spegnimento dell'incendio. La diossina si deposita sui terreni". Anche Bartolo Corallo, presidente Gruppi Ricerca Ecologica Sicilia ha chiesto un intervento immediato per verificare la qualità dell'aria. "Mi sembra che si possa parlare di disastro ambientale. Nel pomeriggio ad Alcamo è calata la notte e l'aria è diventata irrespirabile. Chiederò alla Regione di eseguire tutte le analisi necessarie per dare sicurezza agli abitanti di una vastissima area".
Intanto Salvo Cocina, dirigente dell'ufficio speciale per la differenziata presso la Regione, avanza i suoi sospetti: "C'e davvero in atto una strategia contro la recente crescita della differenziata in Sicilia? Amministratori, tecnici, comuni e regione, associazioni… stiamo dando davvero fastidio mettendo in discussione interessi intoccabili? Oggi incendio impianto di Alcamo, mese scorso incendio impianto compostaggio di Grammichele e piattaforma Pieco a Patti, chiusura impianti di compostaggio di Ramacca e Joppolo, chiusura piattforma di Messina-Pace".
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