In Sicilia ci sono troppe auto, molte più che nel resto d’Italia. Si stima che vi siano almeno 616 vetture ogni mille abitanti contro una media nazionale di 608 ed europea di 487.
In Italia circolano ancora troppe automobili. Nonostante il dato positivo registrato dalle società di car sharing e dai siti che si occupano di carpooling; nonostante il boom nelle vendite di biciclette che dal 2012 stanno facendo diventare le città e le provincie d’Italia tutte delle piccole Ferrara, il nostro Paese è ancora troppo troppo congestionato e ovviamente, inquinato.
Secondo i dati di Aci e Istat elaborati dal Centro Studi Continental, in Italia girano almeno 608 macchine ogni 1.000 abitanti, un numero che sale a 685,7 se si considerano anche gli altri autoveicoli come gli autocarri, gli autobus e le vetture dedicate ai carichi speciali.
La regione in testa per numero di macchine è la Sicilia con la cifra di 616 autovetture ogni mille abitanti, insomma più della media nazionale, già alta. Se si prendono poi le analisi nello specifico, si scopre che sull’Isola è la provincia di Catania ad essere più affollata con 673,6 vetture ogni mille cittadini, seguita a ruota dall’area del ragusano con 649,1.
Subito dopo arrivano Trapani e Messina; a sorpresa, Caltanissetta e Palermo sono in coda alla classifica, con 574,4 vetture per 1.000 abitanti la prima e 567,4 la seconda.
Ma una soluzione c’è e potrebbero essere proprio le auto di nuova generazione, ovvero quelle a idrogeno.
Lo studio arriva infatti all’indomani dell’annuncio di Toyota del lancio sul mercato della sua prima auto a zero emissioni. Pronta per il popolo giapponese dal 15 dicembre, la Mirai, quattro porte, linea slanciata e sportiva, non costerà nemmeno troppo: 45.900 euro; e già nel Paese del Sol Levante sperano di venderne 300 solo nel resto del mondo.
La casa automobilistica Toyota è stata la prima a lanciare sul mercato la novità dell’anno; ma sembrerebbe che sul suo collo alitino già Honda e Hyundai, che come Toyota stanno costruendo le proprie autovetture ecologiche su celle a combustibile.
Mirai però non emette alcun gas di scarico, perché la benzina serve solo ad attivare i suoi serbatoi ricchi di idrogeno compresso. Per ora il problema rimane quello dei rifornimenti, che persino in una Nazione all’avanguardia come il Giappone, risultano ancora insufficienti. Primi distributori stanno già aprendo negli Stati Uniti, mentre in Europa, la novità al momento tocca solo Germania e Inghilterra.
In attesa che le stazioni di gas idrogeno per rifornire le nostre auto diventino realtà, sul mercato esistono utili ed interessanti alternative economiche e altrettanto ecologiche per salvare l’ambiente. Come gli scooter elettrici; costano poco più di quelli a benzina e si ricaricano in una semplice presa di corrente. Oltre ad essere leggeri e maneggevoli, quelli di nuova generazione sono in grado di raggiungere tranquillamente i 120 km/h.
Stesso discorso per le biciclette a pedalata assistita, che si ricaricano mentre vai; un bel vantaggio che si traduce in risparmio sulla bolletta di casa.
Molte sono le società italiane specializzate nella vendita di mezzi elettrici per il trasporto; così oltre a far bene all’ambiente, acquistando uno scooter elettrico si fa bene anche all’economia nazionale.
Ma per chi non volesse spendere troppo, la soluzione migliore rimane quella di utilizzare i mezzi pubblici. Sono molte le grandi città che sotto Natale propongono sconti alla cittadinanza nella settimana fatidica di preparazione ai festeggiamenti; inoltre è recente la proposta degli studenti di lanciare il ticket-sharing, ovvero la condivisione dei biglietti di bus, tram e metro con altri viaggiatori, per risparmiare sugli abbonamenti.
Autore | Enrica Bartalotta