Un like su Facebook si ritorce contro facendo passare un brutto guaio, culminato col processo. È quanto successo a 22 persone in Puglia: misero un "like" ai commenti pieni di insulti a un brigadiere dei carabinieri. Il processo inizierà a novembre, ma la vicenda risale al 2013. Il brigadiere della compagnia di Casarano, dopo un controllo stradale, sequestrò il motorino di un 33enne di Parabita, Marco Antonio Giannelli, figlio dell’ergastolano Luigi, perché sprovvisto di assicurazione.
Giannelli junior pubblicò su Facebook le foto del controllo, con il carabiniere in evidenza, accompagnate da insulti e da auguri di morte "tra atroci sofferenze". Ovviamente l’augurio, ma anche le condivisioni e i like, non fecero piacere al brigadiere che decise di presentare querela.
Da allora sono partite le indagini della polizia postale che hanno portato all’individuazione dei titolari di profili Facebook, 22 in tutto, che hanno interagito con il post di Giannelli. Tutti citati a giudizio per diffamazione dal sostituto procuratore di Lecce Massimiliano Carducci. Le interazioni sul post sono andate avanti per circa un mese, dal 17 novembre al 9 dicembre 2013.