- Aumentano i controlli a Vulcano, cosa succede alle Eolie.
- Molto alta l’attenzione intorno al cratere, a causa dei nuovi rilevamenti dei vulcanologi dell’Ingv.
- Si è deciso di potenziare i servizi sanitari e le verifiche sulla eventuale fuoriuscita di gas.
Massima attenzione a Vulcano, nelle Isole Eolie. Alta l’attenzione intorno al cratere, in seguito ai nuovi rilevamenti effettuati dai vulcanologi dell’Ignv. Si è tenuto un incontro tra i rappresentanti della Protezione Civile nazionale e regionale, dell’Ingv, dell’Asp 5 di Messina e il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni.
Aumentano i controlli a Vulcano, cosa si è deciso? Dopo i nuovi rilevamenti si è stabilito che l’Asp dovrà potenziare i servizi sanitari (garantiti al momento solo dalla guardia medica). L’Arpa e i Vigili del Fuoco, anche con una stazione mobile, dovranno intensificare le verifiche su eventuali fuoriuscite di gas in altre parti dell’isola siciliana.
I controlli sono mirati a comprendere in modo completo l’attuale realità del cratere. I vulcanologi dell’Ingv hanno accertato che “il flusso di Co2, i cui valori sono stati acquisiti in automatico dalla rete Vulcanogas, continuano ad essere elevati”. Già nei giorni scorsi il vulcano aveva dato diversi segnali di attività. Si era dunque deciso di monitorare Vulcano come Etna e Stromboli. La sua ultima eruzione risale a oltre 130 anni fa, ma ha dato di recente dei segnali di “risveglio”. Le fumarole hanno sfiorato i 350 gradi centigradi.
Più controlli a Vulcano: fumarole in lieve aumento
Uno dei più recenti bollettini dell’Ingv segnala che le fumarole presenti sull’orlo del cratere sono in lieve aumento, anche se rimangono in linea con quelle dell’ultimo periodo. Per questo si è ricorsi alla stazione automatica “Multigas”.
Le stazioni “Multigas” servono a determinare le differenti specie gassose all’interno di Vulcano. “Dopo una fase iniziale di test – ha spiegato lo scienziato Giovanni Giuffrida al Corriere della Sera – la stazione ha iniziato ad effettuare, con una frequenza di una acquisizione ogni 12 ore, misure in continuo dei tenori di anidride carbonica, anidride solforosa ed idrogeno solforato oltre che i parametri ambientali come pressione, temperatura e umidità dell’aria. I dati sono trasmessi in tempo reale alla sala di acquisizione della sezione di Palermo (dell’Ingv) utilizzando un collegamento radio tramite l’Osservatorio di Lipari“.
Sempre al Corsera, il “Quel che si sta verificando negli ultimi mesi è che le condizioni generali legate al processo di degassamento sono andate in disequilibrio“. “La stazione – aggiunge Giancarlo Tamburello dell’Ingv all’Ansa – acquisisce anche alcuni parametri ambientali come pressione, temperatura e umidità dell’aria. Le misure acquisite da questa stazione automatica contribuiranno ad una migliore valutazione del livello di attività del vulcano. Le stazioni Multigas vengono impiegate da 15 anni nel monitoraggio dei vulcani attivi italiani ed anche in numerosi paesi stranieri”.
“Le prime installazioni in Italia sono avvenute nel 2006 sui vulcani Etna e Stromboli, dove costituiscono due reti di monitoraggio inserite nel piano di sorveglianza vulcanica del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale”, ha concluso Tamburello. Foto: Ghost-in-the-Shell – Licenza.