Sempre più gente acquista cibi pronti per il consumo, cibi veloci, cenando fuori, nei ristoranti e caffè. Questo cambiamento ha dato più scelta di cibo consumabile, ma ha creato nuovi problemi. Uno dei più frequenti è l’intossicazione alimentare, una malattia causata dal mangiare cibo contaminato.
CAUSE: Può essere dovuta ad una cottura incompleta (specialmente di pollame e carne di maiale), ad una scorretta conservazione del cibo che necessita di una temperatura inferiore ai 5°C, al contatto del cibo con una persona malata o con mani sporche, alla consumazione di cibo scaduto, alla contaminazione incrociata (la trasmissione di germi dal cibo contaminato).
Molti agenti batterici, virali o parassitariprovocano intossicazioni alimentari: Campylobacter (che colpisce carne e pollame), Clostridium botilunum (cibi in scatola mal conservati), Clostridium perfringens (carni, stufati e sughi), Escherichia coli (manzo contaminato), Giardia lamblia (cibi crudi, acqua contaminata), epatite A (cibo infetto, spesso crudo o acqua), Listeria (hot dog, carni in scatola), Norovirus (frutti di mare di acque contaminate), Salmonella (carne cruda o contaminata), Shigella (frutti di mare crudi), Staphylococcus aureus (carni e insalate), Vibrio vulnificus (ostriche e cozze crude). Occorre evitare il rapido moltiplicarsi dei batteri.Sapendo che essi crescono meglio quando la temperatura è tra i 5°C e i 60°C; pertantoaccertatevi che i cibi si trovino in questa “zona a rischio” il minor tempo possibile.Inoltre, i batteri crescono e si moltiplicano su certi tipi di cibo, più che su altri. I tipi di cibo che favoriscono la loro crescita, detti “cibi ad alto rischio” sono: carne, pollame, latticini, uova, insaccati, frutti di mare. I batteri hanno bisogno di condizioni umide per crescere. Se non c’è umidità presente, la loro crescita può essere rallentata o può arrestarsi del tutto. L’essiccazione è un metodo efficace per la conservazione dei cibi.
SINTOMI: La maggior parte dei sintomi da intossicazione alimentare si manifestano entro le prime 2-6 ore successive al consumo dell’alimento contaminato. Il tempo necessario affinché i sintomi si presentino varia a seconda della causa che ha provocato l’intossicazione. I primi segni includono nausea e vomito. Può, poi, presentarsi diarrea accompagnata da dolori addominali, crampi e, a volte, dalla presenza di sangue nelle feci. Può comparirefebbre con brividi e, in alcuni casi, la condizione è peggiorata ulteriormente dalla presenza di mal di testa. Nei casi più gravi è possibile incorrere in disidratazione con secchezza della gola, sete eccessiva e minzione frequente.
DIAGNOSI: La diagnosi di intossicazione alimentare si ottiene con: l’anamnesi del paziente, l’analisi dei segni e dei sintomi, l’esame del sangue, l’analisi delle feci, l’analisi tossicologica dei residui alimentari.
CURA: Il trattamento prevede misure per evitare la disidratazione, come il bere molta acqua e soluzioni elettrolitiche per sostituire i sali minerali persi. Inoltre, evitate i latticini durante la malattia, il caffè, che ha proprietà diuretiche, e gli alcolici, che portano il corpo a disidratarsi maggiormente. Nel pieno della crisi da intossicazione alimentare (almeno finché non cessano diarrea e vomito) è meglio evitare cibi solidi, che andrebbero ad affaticare l’apparato digerente, e ricominciate la loro assunzione in modo graduale, iniziando con alimenti semplici e molto digeribili, come il riso cotto al vapore, banane, mele e pane tostato . I bambini dovrebbero continuare ad essere allattati al seno. Coloro che soffrono di crampi allo stomaco possono ottenere sollievo nell’assunzione di un antispastico. Farmaci anti-diarrea non sono generalmente consigliati perché possono prolungare l’infezione. Le persone che assumono farmaci diuretici dovrebbero chiedere al loro medico se continuare a prenderli mentre hanno la diarrea.
PREVENZIONE: Per prevenire le intossicazioni alimentari occorre: verificare attentamente le date di scadenza quando si comprano cibi conservati, non lasciarsi tentare dal bassissimo costo, comperare cibi diprovenienza sicura, controllare periodicamente il frigorifero e la dispensa per identificare eventuali confezioni dimenticate,seguire le regole indicate sulla confezione, se presenti; pulire spesso frigo e dispensa, eliminando residui di cibo che possono costituire un terreno di coltura per funghi, battri e insetti, conservare i cibi in scatola, una volta aperti, con la massima cura. Se avete fretta o poco tempo per i controlli, preferite i cibi a lunga conservazione che concedono spazi temporali dilatati per il consumo, dando la preferenza ai cibi “ a chilometro zero”, ossia a quelli prodotti o raccolti in un’area poco distante da quella in cui si abita, esenti da lunghi trasporti e conseguenti deperimenti. Ricordate di lavare accuratamente frutta e verdura con acqua e bicarbonato o con altri disinfettanti alimentari; verificate sempre la potabilità dell’acqua quando bevete da fontane e, nel dubbio, preferite acqua in bottiglia; lavatevi sempre le mani prima e dopo aver toccato alimenti crudi, usando quanti se avete ferite o lesioni sulle dita, tenete lontani gli animali domestici dal luogo di conservazione dei cibi poiché trasportano microrganismi dannosi, tenete sempre puliti e in ordine gli utensili e le superfici che usate per cucinare.
Caterina Lenti
Meteoweb