Inventava bufale per fare soldi, per questo è stato denunciato il gestore del sito senzacensura.eu, uno studente 20enne di Caltanissetta. L'accusa mossagli dalla polizia postale di Catania è istigazione all'odio razziale. Protagonisti delle notizie false, infatti, erano sempre degli extracomunitari, "rei" – si fa per dire – di usare violenza, stuprare o uccidere vittime italiane.
Il giovane, messo alle strette in seguito a una segnalazione di un giornalista di Catania, ha motivato il suo comportamento adducendo che era tutto orientato ad aumentare le visite al blog e dunque gli introiti pubblicitari grazie ai banner. Il dirigente della polizia postale Marcello La Bella spiega: "Non si tratta di un singolo articolo, ma c'è una reiterazione nel tempo e molte persone erano portate ad avere un senso di risentimento nei confronti degli extracomunitari".
L'antologia di bufale, in effetti, poteva fisiologicamente indurre all'acredine. Come racconta il sito Meridionews, il 20enne mescolava fatti realmente accaduti alla sua fantasia, partorendo falsità come
«Quattro tunisini stuprano la moglie e poi uccidono il marito a sprangate». Secondo il portale la vittima sarebbe un italiano, tale Filippo Marchese, e il fatto sarebbe avvenuto a Palermo. Falso. Ma il drammatico episodio è stato davvero registrato a Ragusa, tra le serre dove braccianti tunisini e rumeni convivono fianco a fianco, spesso in condizioni di enorme disagio. E le vittime in questo caso è stata proprio una coppia di origine rumena.