Ippana (Hippana) era un ricco e prospero centro abitato della Montagna dei Cavalli. Siamo nel territorio di Prizzi, in provincia di Palermo, lungo l’alta vallata del Fiume Sosio, nel cuore dei Monti Sicani. I luoghi sono affascinanti, con boschi di conifere e querce. La presenza dell’uomo, qui, non è stata invadente, lasciandoci un sito archeologico prezioso per ricostruire la storia della Sicilia centro-occidentale.
Le ricerche della Soprintendenza di Palermo hanno portato alla luce l’antico abitato e strutture legate alla fase di vita dell’età alto-ellenistica (dal IV alla metà del III secolo a.C.). Montagna dei Cavalli è in un territorio significativo dal punto di vista strategico. Nei suoi pressi, inoltre, passava la prima strada romana documentata dalle fonti storiche, la Palermo-Agrigento, aperto sotto il console Aurelio Cotta nel 251 a.C.. L’antico abitato occupa la parte più orientale e più elevata del monte, dove si stendeva una ricca e vasta necropoli, saccheggiata fin dagli anni Cinquanta.
Sin dalla metà del XIX secolo gli studiosi si dedicarono ai resti archeologici sulla Montagna dei Cavalli. Nel 1836 per primo Giuseppe Crispi segnalò il sito, chiamato localmente “Pana” (forse come corruzione di Ippana). Soltanto nel 1962, però, Vincenzo Tusa effettuò i primi scavi.
La storia
La più antica occupazione si fa risalire al periodo che va dalla fine del VII fino agli inizi del V secolo a.C., quando viveva sul monte un gruppo di genti indigene sicane, attratte dalle favorevoli condizioni ambientali. L’abitato dovette godere di un discreto benessere fino ai primi decenni del V secolo a.C., poiché dopo questi anni non sono ancora state trovate tracce di frequentazione del sito.
Intorno alla metà del IV secolo a.C. Montagna dei Cavalli visse una rinnovata fase di esistenza florida. La nuova città, l’Ippana citata dalle fonti, venne rifondata nei luoghi dell’abitato arcaico. Furono create nuove costruzioni, realizzate sui resti delle strutture della fase più antica e vennero erette nuove fortificazioni per la difesa.
È probabile anche la coniazione di monete con la scritta IPA (Ippana). Questa fase andò avanti fino alla metà del III secolo a.C. e le aree di scavo hanno trovato segni di una distruzione violenta avvenuta in seguito. Risale al 258 a.C. la conquista di Ippana durante la prima guerra punica. Alla fine della I guerra punica, nel 241 a.C., l’abitato di Montagna dei Cavalli fu rapidamente e per sempre abbandonato.
Il teatro
L’edificio più significativo sulla Montagna dei Cavalli è sicuramente il teatro, che occupa una posizione di grande rilievo, a ridosso del vertice del monte. Gli scavi del 2007 hanno messo in luce la parte superstite dell’orchestra e le file inferiori della cavea. Il punto in cui si trova è scenografico, con la cavea esposta a Nord, da cui si gode una splendida vista verso i rilievi delle vallate dei fiumi San Leonardo e Torto, fino alla costa tirrenica. Nel teatro sicuramente avvenivano spettacoli, ma anche assemblee cittadine.
Fonte: Beni Culturali Regione Siciliana