Conoscere la Sicilia

Isole Egadi, un paradiso botanico dalla storia antica

Forse meno conosciute dal punto di vista turistico, ma d’interesse naturalistico più pressante, sono le Isole Egadi.
Arcipelago composto da tre isole, due isolotti e una caratteristica serie di scogli e faraglioni che s’affacciano al largo di una delle punte estreme della Sicilia, presso la costa di fronte Trapani, tra mar Mediterraneo e Tirreno.

Favignana, Marettimo, Levanzo le principali; poche precipitazioni e una conformazione geologica simile alla Sicilia, queste Isole, che erano già conosciute al tempo dei greci (Aigatai in greco significa ‘capre’), si estendono su una superficie di 37,45 km² di avifauna ricca e storia antica.

Tracce di lontani insediamenti umani si hanno principalmente a Levanzo. L’area marina, che conta più di 400 specie boschive, è protetta dal 2001, ed è stata affidata in gestione al Comune di Favignana. Tra la flora, sia marittima che terrestre, sono da ricordare anche le molteplici varietà di uccelli, stanziali e migratori, che popolano le coste e i cieli. Tra gli altri, la berta minore e maggiore, il falco pellegrino e il barbagianni, il corvo imperiale, il capovaccaio, il pellicano e il gabbiano reale. Tra i mammiferi, merita una menzione la Crocidura sicula Aegatentis, una specie endemica di toporagno. Dal 2013 è parte delle acque delle Egadi anche la foca monaca.

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Furono terreno di conquista dei Romani, dopo la battaglia navale finale della Prima Guerra Punica, che li portò a vincere sui cartaginesi; era il 241 a.C. Dopo il crollo dell’Impero, le Isole caddero in mano ai Vandali e ai Goti e in seguito ai Saraceni. I Normanni, nel 1081, si occuparono di fortificarle. Da allora, le Egadi seguirono il destino storico della terraferma, fino al XVI secolo, quando divennero proprietà dei Pallavicini-Rusconi di Genova e poi dei Florio, nel 1874.
Fanno parte amministrativamente del comune di Favignana, mentre l’Isola San Pantaleo e l’Isola Grande, del comune di Marsala.

Conosciuta soprattutto per le sue spiagge, prima fra tutte quella di Cala Azzurra, Favignana ha una superficie di circa 19 km² di riserva naturale, costituita soprattutto da macchie di oleasco, lentisco, carrubo ed endemismi quali il cavolo marino, il fiorrancio marittimo e la finocchiella di Boccone. Mentre per quanto riguarda la fauna, è una delle poche isole siciliane in cui sia presente una popolazione di rospo smeraldino siciliano.
Nell’area Est dell’isola vi sono molti giardini ipogei, realizzati all’interno di cave di tufo ormai dismesse.

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Favignana presenta tracce preistoriche di insediamenti umani; secondo Tucidide è stata sede di un insediamento fenicio. Vi si trovano i resti di un cimitero paleocristiano, delle fortificazioni normanne (forte San Giacomo all’interno del carcere, e forte Santa Caterina in cima al monte omonimo) e le due tonnare oggi in disuso del periodo angioino.

Favignana è famosa per le sue cave di tufo che sono in realtà di calcarenite, ma anche per le sue tonnare. Potenziate nel 1874 dai Florio, che ne assunsero la proprietà e costruirono sull’Isola anche una villa Liberty, dal 2003 le ex tonnare sono state restaurate per offrire viste guidate al pubblico. All’interno, una sala è adibita alle testimonianze video della mattanza dei tonni, attiva fino al 2007; vi sono inoltre reperti storici trovati nel mare dell’area.
Molti i film girati in questa zona e i libri dedicati a Favignana. Del suo complesso fanno parte gli isolotti Preveto, Galera e Galeotta.

Nella parte più occidentale, si trova Marettimo, che si suppone fu occupata da Fenici, Elimi, Sicani. Secondo la teoria trapanese dell’Odissea, Marettimo dovrebbe corrispondere, geograficamente, a Itaca.
Diversi storici considerano l’Isola il luogo in cui venne firmato lo storico trattato di pace tra Romani e Punici-Cartaginesi dopo la Battaglia del 10 marzo del 241 a.C.

Alcuni studiosi suggeriscono il nome sia da attribuirsi all’abbondante presenza di timo selvatico nella zona. Ma il timo non è l’unica tipologia di erba che cresce spontaneamente sull’Isola, il cui clima ha infatti favorito lo sviluppo di una flora straordinaria. Numerose le specie endemiche, in quanto Marettimo è stata la prima isola a staccarsi dalla Sicilia, rispetto alle altre. Oltre al il cavolo delle Egadi e alla finocchiella di Boccone che si trovano anche su Favignana, d’interesse botanico è tutta la sua fascia costiera, ricca di caprifoglio, pino d’Aleppo, Erica multiflora, leccio e scabiosa, solo per citare alcune specie. Degni di nota sono anche i fenomeni carsici, e le innumerevoli grotte di cui è costellato il territorio costiero, raggiungibili solo a nuoto. Anche Marettimo ma fa parte della riserva naturale istituita nel ’91.
Ancora visibile a Marettimo, è il castello di Punta Troia, appartenente ai Normanni (circa 1140).

Levanzo è la più piccola delle Egadi. 5 km2 composti da uno sparuto gruppo di case con piccolo porticciolo. Integra la sua bellezza paesaggistica, forse anche grazie alla quasi completa assenza di strade asfaltate. Note le spiagge, tra cui quella del Faraglione e i promontori. Il più alto è il Pizzo Monaco, a 270 metri sul livello del mare. La vegetazione è essenzialmente composta da cavolo delle Egadi, Euphorbia dendroides, rosmarino e cineraria. Sulla costa si affacciano alcune grotte, come la Grotta del Genovese. Scoperta nel ’49, questo ritrovato di roccia calcarea è uno dei più importanti siti archeologici d’Italia; le sue incisioni e pitture rupestri di uomini e animali, testimoniano la presenza di una civiltà antichissima, risalente al periodo del paleolitico superiore (circa 9680 a.C.).

Tra Levanzo e Trapani sorge Maraone. Si tratta di un grosso scoglio di forma stretta e lunga, situato a ovest della Sicilia. Amministrativamente fa parte del comune di Favignana. A 600 mt. a Est di Maraone troviamo l’Isola di Formica, tra l’isola di Levanzo e la costa di Trapani. Un altro grosso scoglio abitato da Fenici, Cartaginesi, Greci, Italici, Romani, Arabi, Normanni.

Sull’isolotto di Formica è presente una vecchia tonnara e i resti di suoi due antichi edifici. Inoltre vi è una costruzione fortificata, e un faro. Sull’Isola è inoltre presente un museo che custodisce anfore e un’antica barca perfettamente conservata, che veniva utilizzata per la mattanza. Da notare anche la piccola chiesa di origini antiche. Di proprietà privata, oggi Formica è sede di una comunità terapeutica denominata “Mondo X”, fondata da Padre Eligio. Amministrativamente fa parte del comune di Favignana.

Le Isole dello Stagnone prendono il nome dalla laguna, più vasta della Sicilia, in cui si trovano. Caratterizzata da acque basse (1–2 m e spesso non più di 50 cm) è geograficamente compresa nelle Isole Egadi ma di competenza amministrativa della provincia trapanese. Quattro le isole che compongono l’arcipelago: San Pantaleo (Mozia), Isola Grande, Schola e Santa Maria.

Esse, fanno tutte parte della Riserva naturale regionale delle Isole dello Stagnone di Marsala, creata nel 1984 e parte del territorio del comune di Marsala. In seguito ai movimenti della sabbia dovuti alle correnti sottomarine, si è formata l’Isola Grande. La nascita dell’Isola ha chiuso quel tratto di mare creando ‘lo stagnone’, un’area marina che non subisce il ricambio, e che per questo è caratterizzata da un alto grado di salinità e da una temperatura più calda del normale.

La vegetazione della riserva è particolare, perché legata alle caratteristiche di salinità delle acque, come la salicornia glauca e la salicornia strobilacea, la logliarella ricurva, il limonio delle saline e il giglio di mare. Da citare anche le rare testimonianze di flora endemica, come la Calendula maritima, e l’Anemone palmata, presente in Italia esclusivamente in Sicilia occidentale e in Sardegna.

Concludono l’arcipelago, Galera, nei pressi della costa sud-occidentale dell’isola di Favignana, e Preveto, un isolotto distante poco più di 200 metri a Sud di Favignana; accanto a esso sorgono gli scogli di Galeotta e Galera. Le sue coste, alte e rocciose, racchiudono una spiaggia di sabbia fine, raggiungibile anche a nuoto. L’Isola di Preveto, il cui nome si pensa derivi dalla presenza di un convento di monaci, è sito di nidificazione del gabbiano reale. Dista a solo 2,9 km dal centro abitato di Favignana, a cui appartiene amministrativamente.

Autore | Enrica Bartalotta

Panoramica isole Egadi, Trapani – Foto di Antonino Vassallo

Staff Siciliafan