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L’Italia conserva e difende il suo primato in Europa in fatto di certificazioni di qualità. Il Paese, che dal primo maggio ospiterà a milano l'Expo, esposizione universale di cibo, guida infatti la classifica nell’Ue, con i suoi 261 prodotti agroalimentari di qualità, fra marchi Dop, Igp e Stg.

A seguire Francia, Spagna e Portogallo, rispettivamente con 208, 173 e 123 marchi registrati. Ad affermarlo è lo studio Istat "Noi Italia.100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo".

Al 31 dicembre 2013 le specialità italiane coprivano oltre un quarto del totale (26,9%) delle certificazioni Dop della Ue, il 17,1% delle certificazioni Igp e il 4,7% di quelle Stg. Tra i settori agroalimentari maggiormente rappresentati in Italia nel 2013 figurano gli ortofrutticoli e cereali (101 prodotti, in larga maggioranza Igp), i formaggi (47, quasi tutti Dop), gli oli extravergine di oliva (43, quasi esclusivamente Dop) e le preparazioni di carni (37, per oltre un terzo Igp e Dop nel resto dei casi). Nel complesso gli operatori (distinti in produttori e trasformatori) sono 80.400: coltivano 162.200 ettari e gestiscono circa 42 mila allevamenti.

Tra le coltivazioni legnose l'olivo rappresenta, in assoluto, quella più diffusa sul territorio nazionale (75%), mentre tra gli alberi da frutto la prima coltivazione è  l'arancio (21% del totale della superficie investita in alberi da frutto), seguito da pesco e nettarina (16,8%).

Nel caso dell'arancio due sole regioni coprono quasi il 90% del totale nazionale: la Sicilia (65,5%) e la Calabria (20,7%). Ma il fenomeno di massima concentrazione si verifica per il limone, con l'89,5% delle coltivazioni localizzate in Sicilia.