Chiamateli pure "peccati informatici". Con l'avvento di internet, e soprattutto dei social network, la Chiesa cattolica aggiorna la lista dei peccati da confessare e da cui redimersi. Tra questi spiccano l'uso ingannevole delle chat, il cyberstalking, la creazione di fake negli account o nelle mail, gli hackeraggi contro privacy e sicurezza, la pirateria, e naturalmente anche la frequentazione di siti porno.
L'elenco comprende gli abusi di chi usa le chat line in maniera ingannevole, di chi approfitta di Facebook, Twitter, dei vari blog o di Youtube per commettere veri e propri reati di diffamazione. Ma tra i nuovi peccati sono da annoverare anche i numerosi casi di pirateria informatica, come chi usa programmi senza licenza o scarica illegalmente musica e filmati tramite internet, e anche gli hacker che violano la privacy e la sicurezza di un sistema informatico.
Pensate che domani e dopodomani, presso il Santuario di San Gabriele in provincia di Teramo, si terrà un corso di aggiornamento sui "peccati informatici" al quale parteciperanno una cinquantina di confessori provenienti da varie parti d’Italia. Al centro delle giornate di formazione vi saranno i "peccati tradizionali", considerati da sempre gravi per la morale cristiana, insieme a quelli cosiddetti “sociali”, ossia criminalità, corruzione, manipolazioni genetiche, esperimenti sulla persona, inquinamento ambientale, frode fiscale, sperequazioni sociali, ricchezza eccessiva, ma anche quelli informatici appunto.
Un evento che non a caso precede di pochi giorni l'inizio della Quaresima del Giubileo straordinario, durante la quale Papa Francesco invierà in tutto il mondo oltre 1000 sacerdoti con la facoltà di assolvere anche i peccati tradizionalmente riservati alla sede apostolica. In particolare, sono 5: la profanazione dell’Eucarestia, la violenza fisica contro il Papa, l’ordinazione episcopale senza il mandato pontificio, il tentativo di assoluzione del complice in un peccato contro il sesto comandamento, cioè di natura sessuale, e la violazione del segreto della confessione.