Il classico rotolo di alluminio (chiamato anche carta argentata o carta stagnola) è presente in ogni cucina e viene utilizzato in molti modi. Si impiega, ad esempio per conservare gli avanzi, per congelare o anche per la cottura al cartoccio. In più occasioni ci si è interrogati in merito alla potenziale pericolosità per la salute di questo materiale ma, di fatto, i pareri rimangono contrastanti.
Alcuni scienziati, in particolare, si sono concentrati sugli eventuali effetti collaterali della cottura al cartoccio, sottolineando che, in questi casi, i fogli d'alluminio potrebbero rilasciare quantità troppo elevate di metalli sui cibi. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, il limite massimo tollerabile per la sicurezza dell'uomo sarebbe di 40 mg al giorno, ma i cibi cotti al cartoccio potrebbero contenerne anche più di sei volte tanto. Una porzione di carne cotta nell'alluminio arriva a contenere circa 400 mg di metalli.
I ricercatori dell'Università Americana di Sharjah hanno cotto diverse varietà di carni con altri ingredienti, come pomodoro, aceto, sale, verdure e acqua, sperimentando poi diversi tempi e temperature: è emerso che gli alimenti cotti in soluzioni liquide acide, come il succo di limone o la salsa di pomodoro, assumevano più alluminio. Con l'aggiunta di spezie, le percentuali salivano di più, mentre se cotti in alcool e sale non veniva assorbito molto alluminio. Quindi attenzione alla cottura al cartoccio: probabilmente non è necessario rinunciarvi, ma è buona abitudine non esagerare.